Marina di Camerota. Bellezza paleolitica
Con A ZONzo arriviamo a Marina di Camerota, paese con origini nel Paleolitico, si è formato intorno al prezioso mare che lo circonda
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Bandiera Blu 2013/2014 e “Spiaggia più bella d’Italia” per due anni consecutivi (Cala bianca e Baia Infreschi), Marina di Camerota è il paese più noto del Comune di Camerota. Il mare è il dato pittorico fonte di ricchezza per gli abitanti, che hanno basato da sempre l’economia sulla pesca. Il pesce rappresenta sostentamento e privilegio: è unico infatti il sapore di alici, occhiolini e sardine che riempiono le tavole dei camerotani, definiti i “pesci poveri” che però deliziano il palato del turista. Dal mare di Marina di Camerota emergono questi pesci poveri che costituiscono la tradizione culinaria del luogo, perché cucinati e stagionati in vari modi: impanati e fritti, marinati, gratinati e a zuppa. La pesca è così radicata nella struttura sociale ed economica del paese, che ogni anno il mare e il pesce si omaggiano con due feste separate: la Festa del mare e la Festa del pescatore.
Per tramandare agli altri, in particolare al turista, il forte legame con la pesca a Marina di Camerota, durante il periodo estivo sono organizzate le suggestive lamparate con pescatori veraci. Si parte la sera sul tardi per arrivare in uno dei punti in cui avviene la pesca del pesce azzurro, dove la lampara accende una luce molto forte che attira i pesci a galla. Tra la barchetta con la lampara e la cenciola (con cui avviene la pesca), si scambiano segnali precisi che stabiliscono quando è possibile calare le reti e catturare pesce freschissimo. Tutto questo diventa uno “spettacolo” davanti agli occhi di chi partecipa alla lamparata, che sarà portato in una delle spiagge più belle dove consumare il pesce appena pescato, lavato nell’acqua del mare e fritto al momento, per trascorrere una notte a mo’ di pescatore.
Un altro fattore importante delle attività marittime di Camerota è la lavorazione dell’erba spartea (spontanea), conosciuta come libana/o, curata dalle mani dure ed esperte delle donne, nostre nonne, che collaboravano alla pesca nella costruzione di cime: la libana/o è un’erba robusta che non marcisce, che fu esportata in tutto il Mediterraneo, utilizzata sia per le corde della barche sia delle navi. L’erba, lavorata con una mazza, veniva poi battuta, dopo essere stata in ammollo tutta la notte, per essere così intrecciata. Essiccata, poteva essere utilizzata anche per cestini e gratelle.
Dal punto di vista storico-architettonico si trovano alcuni edifici come: Villa Mariosa, progettata da un architetto francese, in cui risiede la memoria locale di Rina Mariosa, famoso mezzosoprano degli anni ’30, e dove fu composta la melodia del brano “Silenzio cantatore” di Libero Bovio e Gaetano Lama. In piazza San Domenico troviamo la chiesa madre, che risale all’Ottocento, particolare per il suo portone in bronzo. L’interno diviso in tre navate, presenta un altare in marmo policromo e un organo di notevole valore storico e manifattura.
La struttura del paese mostra un passato pensato in difesa, come testimoniano le torri di avvistamento, essendo un luogo sul mare e quindi facilmente attaccabile. Il territorio di Camerota, infatti, ha una storia legata alle popolazioni orientali in fuga, che si sono stabiliti man mano per praticare la propria religione e una vita solitaria. Licusati e Camerota capoluogo ne sono un chiaro esempio. Con il tempo poi, l’arrivo dei nobili ha portato a una graduale definizione e limitazione dei centri abitati, costruiti e adattati secondo l’eventualità di un attacco dello straniero. A Marina di Camerota si trova, purtroppo in pessime condizioni, il palazzo Marchesale, sede estiva degli Orsini, gli ultimi proprietari del castello Marchesale di Camerota.
Il mare è custodito da maestose e storiche rocce in cui si aprono sorprendenti grotte, che hanno visto insediamenti a partire dall’Età della pietra, scoperti da svariati studi approfonditi e raccontati al MUVIP – Ecomuseo Virtuale Paleolitico, dove si può esperire in maniera virtuale la storia paleolitica di Marina di Camerota. Le ricerche hanno ricostruito lo stile di vita dell’uomo preistorico, in particolare di Neanderthal, individuando gli strumenti che lo accompagnavano nella caccia e nella vita quotidiana.
Partendo a piedi la prima che incontriamo è la Grotta della Cala, che presenta una forma a clessidra composta da un’ante grotta e retro grotta collegate da una strozzatura. All’interno sono stati rinvenuti importanti reperti: un ciottolo e un osso dipinto che risalgono all’Età della pietra. Segue la Grotta del Poggio, databile al Paleolitico Medio fino all’Età dei metalli; in questa grotta sono di notevole interesse il ritrovamento delle ossa di diversi animali, che testimoniano il periodo della caccia dell’uomo di Neanderthal. Sulla spiaggia di Lentiscelle c’è la Grotta della Serratura, che prende il nome dalla forma particolare del suo ingresso, che è stata più volte inondata di acqua di mare nel corso del tempo, come si nota dalle piccole fessure e dai solchi. Raggiungibile solo via mare è la Grotta del Noglio, che esternamente evoca un teschio, è stata abitata dall’uomo nel Paleolitico Medio.
Marina di Camerota è un misto di colori e sfumature che appagano gli animi, che si riflettono in un mare accogliente che sta ai piedi del paese, protetto da rocce dalle forme variegate, per una sintesi che svela la simmetria della Natura. Il verde che circonda i sentieri che conducono a mare dona il piacere della passeggiata, portando a un positivo distacco dalla vita cittadina e frenetica di tutti i giorni. Nei vicoletti del paese s’incontrano scene tipiche di una comunità che si conosce a fondo, che si scambia anche solo poche parole in codice per dirsi molto di più. Si ha la fortuna di udire questi suoni dialettali e i gerghi che caratterizzano la gente di Marina di Camerota, facendo esperienza anche di un pizzico d’animo del luogo.
Non basta attraversarla a piedi, perché è con la gita in barca che si scopre una bellezza mozzafiato, quasi incredibile per la sua ricchezza: Grotta degli Innamorati, Grotta di Cala Fortuna, Grotta del Toro, Cala Monte di Luna, Porto Naturale Infreschi, Grotta del Sangue; ognuna con una morfologia e una leggenda suggestivi.
Marina di Camerota vi aspetta, perché il paradiso può attendere…
Fonte: Camerota. Le vie della civiltà, Dvd realizzato dal Comune di Camerota in collaborazione con il Ministero per i Beni e le Attività Culturali, 2014
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