Maturità 2023: il via alla prima prova scritta
Esame di maturità, tracce prima prova: da Quasimodo alla Fallaci al progresso scientifico
In queste ore si sta svolgendo la prima prova scritta degli esami di maturità italiani. Fuori le tracce, secondo le previsioni, alcune di queste sono state rispettate: se nessuno si aspettava gli autori scelti per l’analisi del testo – vale a dire Quasimodo (assente dal 2014) e Moravia (mai proposto) – nelle varie tracce ricorrono comunque temi come la tecnologia – evocata nella poesia di Salvatore Quasimodo, nel testo argomentativo Piero Angela e nell’articolo di Marco Belpoliti – o l’Europa, nel testo di Federico Chabod. Nessuna autrice donna proposta per l’analisi del testo, ma la Fallaci è apparsa nella traccia del testo argomentativo.
Da ‘Gli indifferenti” Moravia, gli studenti dovranno sintetizzarne il contenuto, rispondere ad una serie di domande punto per punto o costruendo un unico discorso, commentare il brano proposto elaborando una propria riflessione sulla rappresentazione del mondo borghese come delineata criticamente da Moravia e, volendo, mettendo il testo in relazione ad altri suoi scritti o facendo riferimento ad autori italiani e stranieri.
Ne ‘Alla nuova luna’ di Quasimodo, vi è una riflessione sul progresso scientifico e sulla responsabilità degli scienziati in un’epoca di importanti innovazioni tecnologiche. Il candidato deve rispondere ad una serie di domande di comprensione ed analisi del testo e facendo riferimento alla produzione poetica di Quasimodo elaborare una propria riflessione sulle modalità con cui la letteratura affronta i temi del progresso. Quasimodo entra nell’olimpo degli autori più proposti alla Maturità in era moderna, raggiungendo, a quota tre, Montale e Ungaretti. L’autore siciliano è stato proposto infatti nel 2002 e nel 2014, selezionato dagli allora ministri Moratti e Giannini.
Quanto al testo tratto da Federico Chabod ‘L’idea di nazione’, edito da Laterza nel 1961, viene chiesto allo studente di riassumerne il contenuto e di rispondere ad una serie di domande sulle esigenze e gli obiettivi di Cavour nei confronti dell’Italia, sulla visione di Mazzini rispetto al fine supremo della nazione e cosa intende per ‘umanità’. Si chiede anche di esporre le proprie considerazioni e riflettere sul valore da attribuire all’idea di nazione, facendo riferimento agli studi fatti e alle letture personali ed organizzando un testo in cui tesi e argomenti siano coerenti e coesi.
Sul brano tratto dal testo di Piero Angela ‘Dieci cose che ho imparato’, edito da Mondadori, si pongono al candidato una serie di domande e si sottolinea come Angela attribuisca un valore essenziale alla creatività umana nella corsa verso l’innovazione. Viene chiesto al maturando se condivide le considerazioni contenute nel brano e gli si chiede di elaborare un testo in cui si esprimono le proprie opinioni sull’argomento, organizzando una propria tesi e le argomentazioni a supporto. Anche sul testo di Oriana Fallaci vengono poste una serie di domande al candidato, che deve anche riassumerlo. Viene chiesto se la situazione è ancora oggi nei termini descritti dalla giornalista; bisogna rispondere anche con esempi tratti dalle proprie conoscenze degli avvenimenti internazionali e dalle proprie letture, elaborando un testo che presenti le proprie tesi, sostenendole con adeguate argomentazioni.
“Questo tema di maturità sull’attesa è molto interessante e anche molto stimolante“, dice all’AGI lo psichiatra Paolo Crepet a proposito della traccia per il tema d’italiano ispirato ad un articolo dello scrittore e critico letterario Marco Belpoliti dal titolo “Elogio dell’attesa nell’era di Whatsapp“. Secondo Crepet “attesa e desiderio sono concetti relativamente moderni” e l’attesa “va considerata come una conquista del romanticismo, siamo arrivati a conquistare l’attesa”. Pero’ i ragazzi non vogliono attendere, vanno di fretta, corrono.
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