6 Dicembre 2018 - 11:34

Mercato dei vini Fivi Piacenza, alla scoperta dei vignaioli indipendenti

Sabato 24 e Domenica 25 novembre abbiamo seguito per voi il mercato dei vini FIVI a Piacenza Fiera. Un viaggio alla scoperta dei vignaioli indipendenti e dei loro vini provenienti da tutta Italia

E’ stata una grande festa quella dell’ottava edizione del Mercato dei Vini Fivi che si è tenuta a Piacenza sabato 24 e domenica 35 novembre. E’ stata dura per noi smaltire l’inebriante aria vignaiola che si respirava all’interno della Fiera.

13.000 metri quadri espositivi, 600 vignaioli con più di 2.500 vini in degustazione, 500 carrelli e 20 Artigiani del Cibo. Niente di artificiale, tutti i vini e le splendide persone incontrate erano assolutamente naturali: i vignaioli Indipendenti, produttori che seguono l’intera filiera vitivinicola, dalla vigna alla cantina, arrivavano da ogni parte d’Italia, e hanno popolato alla grande i 10.000 metri quadrati del padiglione 1 della Fiera di Piacenza.

Numerosi i visitatori che si sono mossi con destrezza tra gli assaggi forniti dai tantissimi stand presenti in fiera. Visitatori che si sono fatti trasportare, come noi d’altronde, dai sapori sempre diversi delle etichette proposte dai vignaioli italiani: si volteggiava con una certa velocità da una Falanghina campana ad un Aglianico del Volture, fino al prosecco superiore della Valdobbiadene, e ancora si passava al famosissimo Brunello di Montalcino toscano, il tutto accompagnato dalle eccellenti pietanze tipiche emiliane presenti nel padiglione 2 dedicato agli artigiani del cibo. E poi verso sera, purché sempre di un mercato si trattava, abbiamo assistito al riempirsi di tanti carrelli, come una spesa fatta percorrendo le vie vitivinicole di tutta la penisola.

Esperienze come questa, anche per chi non è effettivamente un luminare in enologia ma soltanto un wine lover, sono da non perdere, per la ricchezza di sensazioni e ricordi lasciati ben saldi nella memoria. Dovremmo lasciarci tutti trasportare da un sano bicchiere di vino, perché in fondo “il vino è il passaporto per il mondo”.

 

Articolo a cura di Maria Russo