Mi fiderò: testo e significato della canzone di Marco Mengoni
Mi fiderò: testo e significato della canzone di Marco Mengoni. La costruzione della fiducia: danza rivelatrice per anime in tempesta
Esce oggi, venerdì 14 gennaio, il videoclip ufficiale di “Mi fiderò” (feat Madame) il nuovo singolo di Marco Mengoni, prodotto da Tino Piontek, estratto da Materia (Terra), il primo progetto discografico di tre album uscito lo stesso 3 dicembre. Questo brano arriva dopo il singolo “Cambia un uomo“, certificato disco d’oro.
La canzone e il suo significato
“Mi fiderò”, scritto da Marco Mengoni con Madame, Tony Maiello, Riccardo Scirè e Alex Andrea Vella, è un brano toccante.
Ognuno di noi ha un mondo interiore costellato da segreti, da mancanze e da scale cromatiche. Tracciamo mille confini, percorriamo mille strade per sfuggire agli sguardi invadenti, agli occhi che non riescono a comprenderci, alle persone che non riescono a decifrarci.
Poi, d’improvviso, arriva una persona e la nostra vita cambia completamente, stravolgendo tutti i nostri piani:
“In questo piccolo spazio/ In una piazza così grande/ La mia vita mi sorprende e mi riempie di domande”.
I sorrisi dolcissimi oltrepassano la pelle, i cuori e le anime. Sulle risate, sulla sincronia della felicità si edifica, man mano, una relazione fondata sulla fiducia, fiducia che risiede nella tranquillità delle labbra che parlano piano, nelle mani che la notte accarezzano i pori e li cullano. L’essenza della nostra persona arriva in un posto che non conoscevamo nemmeno. La fiducia è polvere di stelle che illumina le nostre paure, il nostro negare i timori persino a Dio:
“Mi fiderò delle tue labbra che parlano/ Che sembrano mantra e non ascolto nemmeno
Mi fiderò delle tue mani la notte/ Che mi portano in posti che non conoscevo
Mi fiderò del tuo coraggio più del mio /Quando per paura l’ho nascosto pure a Dio
Mi fiderò, ma non sarà senza riserve /Temere di amare o amare senza temere niente”.
Con questo brano Marco Mengoni fa un percorso a ritroso, collegando la fiducia ad elementi primordiali come l’istinto o la chimica, che spesso sono messi in secondo piano rispetto ad un’eccessiva razionalità la quale, molto spesso, ci impedisce di raggiungere la conoscenza più pura ed autentica della nostra interiorità.
Il videoclip
L’ambientazione scelta per le riprese è l’edificio-quartiere “Nuovo Corviale” alla periferia di Roma, un contesto urbano dominato dal cemento, da strutture fisse e indistruttibili in cui si muove l’attore Vincenzo Crea, protagonista del video, che veste i panni di una sorta di alter-ego di Marco Mengoni. Questa figura ricerca, con determinazione, la libertà. L’anima vuole fuoriuscire distruggendo un blocco di cemento in modo tale scalfire e da far risorgere, per sempre, un cuore pregno di sofferenza e di paure. Queste strutture non tradizionali, non fisse, che guardano all’apertura, si ritrovano in tutti i videoclip di Mengoni, proprio a voler comunicare il desiderio e la ricerca di spazio e un proiettarsi verso il futuro senza seguire nessuno schema.
Il testo della canzone
Differenza sottile
Tra il fare e il dire
So che c’è di mezzo un mare
E ci puoi morire
Ho tracciato un confine
Sono solo linee
E camminato mille strade
Per non farmi scoprire
In questo piccolo spazio
In una piazza così grande
La mia vita mi sorprende
E mi riempie di domande
E tu non hai risposte
Ma sorridi al momento giusto
Da farmi incazzare e poi dal niente
Ridere di gusto
Mi fiderò delle tue labbra che parlano
Che sembrano mantra e non ascolto nemmeno
Mi fiderò delle tue mani la notte
Che mi portano in posti che non conoscevo
Mi fiderò del tuo coraggio più del mio
Quando per paura l’ho nascosto pure a Dio
Mi fiderò, ma non sarà senza riserve
Temere di amare o amare senza temere niente
Mi fiderò
Senza temere niente
Voglio qualcosa per cui soffrire
Che niente per cui vivere
Voglio qualcosa che non puoi capire
Che qualcosa che puoi solo dire
Dirò che
Amarti è facile e impossibile
La tua vita è un’area inagibile
Io posso entrare solamente però, però
Se tu non ti dai limiti e smetti di decidere
Al posto di lasciarti andare e dirmi solo di no
Di no, sai dirmi solo di no, di no
Se io non mi do limiti e non ho mai deciso
Di chiudere una porta con te
Perché so che cos’ho
Cos’ho e so che tu (in fondo)
Mi fiderò delle tue labbra che parlano (mi ami un sacco ma)
Che sembrano mantra e non ascolto nemmeno
Mi fiderò delle tue mani la notte
Che mi portano in posti che non conoscevo
Mi fiderò del tuo coraggio più del mio
Quando per paura l’ho nascosto pure a Dio
Mi fiderò, ma non sarà senza riserve
Temere di amare o amare senza temere niente
Mi fiderò
Senza temere niente
Mi fiderò
Senza temere niente
Mi fiderò per che mi tiene sicuro
In un giorno qualunque, un’ora prima del buio
Mi fiderò perché non è una promessa
E nessuno dei due ha mai detto lo giuro
Mi fiderò del tuo coraggio più del mio
Quando per paura l’ho nascosto pure a Dio
Mi fiderò, ma non sarà senza riserve
Temere di amare o amare senza temere niente
Mi fiderò
Senza temere niente
Mi fiderò
Senza temere niente
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