11 Maggio 2022 - 11:51

La moda ai tempi della pandemia: quando la semplicità fa tendenza

Vestiti morbidi e confortevoli, abiti fluttuanti e coloratissimi sul modello "cottage". La moda si è adattata all'era dello smart working restituendo uno stile più casual senza troppe pretese.

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Vestiti morbidi e confortevoli, abiti fluttuanti e coloratissimi sul modello “cottage”. La moda si è adattata all’era dello smart working restituendo uno stile più casual senza troppe pretese.

Sembra ancora incredibile che anche la “Papessa della moda”, ovvero Anna Wintour, in pieno lockdown, si sia lasciata andare ad una ventata di leggerezza, come documentano alcuni scatti sul suo profilo Instagram. Sotto a quel suo aspetto ben curato e mascherato con i suoi iconici e classici occhiali scuri, l’impeccabile Bob e una camicia a righe, infatti,si nascondevano dei semplici pantaloni di tuta rossi.

Nonostante quello che affermava lo stilista e fotografo tedesco, Karl Lagerfeld, ovveroche “pantaloni della tuta sono un segno di sconfitta: quando perdi il controllo della tua vita, te ne compri un paio”, indossare degli abiti più casual ci fa sentire noi stessi in un mondo che vuole apparire eccessivamente perfetto e impeccabile.

La moda “rompe la quarta parete”

Siamo sempre stati abituati a fare una distinzione netta tra l’abbigliamento privato e quello pubblico. Una volta a casa non vedevamo l’ora di toglierci i vestiti di dosso. Tornavamo ad essere noi stessi senza sentirci osservati e giudicati.

Da due anni ormai, veniamo quotidianamente investiti da video e dirette da ogni parte del mondo che riflettono spesso l’atteggiamento sempre più aperto alla reale manifestazione di sé. Le nuove tendenze rivelano il bisogno di non prendersi troppo sul serio. Sono infatti tantissimi i post ironici sui più improbabili abbinamenti da “outfit a metà”.

Si inizia da un mezzo busto in smoking o tailleur e si completa il look con pigiami, boxer e tute, tutti capi opportunamente celati all’occhio indiscreto della webcam. Tutto questo si traduce in un contrastante dualismo tra la personalità che noi tutti sfoggiamo tutti i giorni e quella più intima che nasconde la nostra natura più casual.

Non manca, poi, chi ha colto la balla al balzo, decidendo di stampare magliette personalizzate online per sfoggiarle durante eventi, convegni e riunione sulle varie piattaforme di videoconferenza online. Un modo semplice, ma certamente diretto, originale e a tratti efficace, in grado di pubblicizzare la propria attività e rimarcare la propria personalità.

Informale è meglio

Naturalmente il mondo della moda non poteva non rispondere alle nuove esigenze emerse durante il periodo pandemico. Case di moda come Fendi e Zegna hanno rispettivamente lanciato “New Normal” e “Zoomwear”. La prima si è interrogata sulla costante domanda “Cos’è normale, oggi?”. Una domanda, questa, che trova risposta nella ricerca di un ottimismo verso il futuro, traducibile in toni sobri, capi dai volumi avvolgenti e realizzati con tessuti morbidi che evocano il loungewear .

Zoomwear, invece, con uno nome che strizza l’occhio alla più famosa app per videoconferenze “Zoom”, è una linea di capi ispirati a completi perfetti nelle forme e nei tagli ma in Jersey, pertanto elastici, pratici e comodi.

Insomma, potremmo dire che Lagerfeld si sbagliava. Abbiamo ripreso, al contrario, il controllo della nostra vita, indossando quello che più ci fa stare bene con noi stessi e lo spazio (virtuale) che ci circonda, perché la moda è, prima di tutto, sentirsi a proprio agio.