4 Marzo 2017 - 14:59

Un modello da seguire: niente più sprechi nei piatti ad Asti

Asti come modello socio-economico: è stato siglato un accordo tra il Comune e la Caritas, che impegna la scuola elementare a fornire a quest’ultima i pasti in eccedenza

[ads1]

La metà del cibo che viene prodotto nel mondo, circa due miliardi di tonnellate, finisce nella spazzatura, benché sia in gran parte commestibile. Il dato emerge da un rapporto dell’Institution of Mechanical Engineers, associazione degli ingegneri meccanici britannici.

A fronte dei miliardi di tonnellate di cibo gettato nella spazzatura, c’è un miliardo di persone al mondo che non ha accesso a sufficienti risorse alimentari.

Il modello di Asti sicuramente non salverà il mondo, ma sicuramente è un buon inizio. Ecco nel dettaglio cosa prevede.

La scuola primaria Rio Crosio di Asti, dopo anni di tentativi «carbonari» per evitare che il cibo della mensa finisse nella spazzatura, attraverso il Comune ha stretto un accordo con la Caritas affinché tutto quello che non viene consumato dai bambini – 500 studenti della scuola elementare e una quarantina della materna – sia distribuito, sigillato e perfettamente conservato, per essere donato alle famiglie bisognose.

A firmare l’accordo l’assessore all’Istruzione, Marta Parodi, i responsabili della ditta che gestisce la mensa, la Alessio, la Caritas diocesana di Asti e la dirigente scolastica Cristina Trotta.

La verdura, che è l’alimento di solito più scartato, viene servita in grandi contenitori centrali, in modo da poterne mettere anche solo una forchettata nel piatto degli studenti che non la amano. Ma tutti gli studenti devono avere tutte le pietanze previste, anche se in piccolissima parte.

Evitare gli sprechi: modello ad Asti

Evitare gli sprechi: modello ad Asti

Giampiero Monaca, uno degli insegnanti della scuola impegnato nell’iniziativa, ha spiegato: «La cosa incredibile è che da quando abbiamo iniziato anche i bambini si sentono responsabili e mangiano di più. Abbiamo registrato un piccolo aumento di consumo»

L’Italia, almeno sulla carta, è all’avanguardia: la legge anti-sprechi approvata ad agosto dello scorso anno, sulla scia di Expo, disciplina il recupero delle eccedenze alimentari, cercando di semplificare le procedure burocratiche e prevedendo incentivi.

Ma le nuove linee guida per le mense scolastiche, che il ministero della Salute avrebbe dovuto stilare entro tre mesi, sono ancora in scrittura. Purtroppo le idee buone ci sono e anche le iniziative, ma a volte si fa veramente fatica a realizzarle.

Che questo modello possa essere d’esempio per altre scuole interessate ad evitare gli sprechi.

[ads2]