Monsignore incriminato in Vaticano per festini gay a base di droga
Un monsignore, segretario di un cardinale, è stato colto in flagrante come habituè di festini gay dove circolava droga. Il Papa ha preso provvedimenti
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Un altro scandalo fra le sacre mura del Vaticano: un monsignore, che ricopriva le mansioni di segretario per un cardinale, è stato colto sul fatto dalla Gendarmeria vaticana, per un festino gay a luci rosse a base di sostanze stupefacenti.
Così come riporta Il Fatto Quotidiano, si pensa che la droga facesse il suo ingresso grazie ad un’auto con la targa del Vaticano, riservata solo ad alti prelati. Pare inoltre che gli incontri, che avvenivano all’insaputa del cardinale a cui il monsignore era sottoposto, si svolgessero in quella che era da considerarsi una zona franca costituita dall’ingresso dalla piazza del Sant’Uffizio, libera da controlli delle Guardie Svizzere perché in territorio italiano.
Il monsignore, che ha superato l’eta pensionabile dei 75 anni, è stato in gran segreto spedito nella Clinica Pio XI per disintossicarsi dalla sua dipendenza dalle sostanze di cui faceva uso e, attualmente, si trova in un ritiro spirituale in un convento.
Il Papa avrebbe accelerato il suo commiato dalle cariche ecclesiastiche, che sarebbe stato comunque prossimo. Imbarazzo e rigoroso silenzio sulla vicenda, ma sotto terra si continua a lavorare.
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