Musei Vaticani: l’amore dei Papi per l’arte
Un viaggio nei Musei Vaticani, alla scoperta di una delle raccolte d’arte più grande del mondo, attraverso la sua storia piena di fascino e mistero
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C’era una volta e c’è ancora, in viale Vaticano a Roma, all’interno dello Stato della Città del Vaticano, un luogo incantato circondato da alte mura antiche. Oggi quel luogo è visitabile pagando un biglietto d’ingresso che vi permetterà di fare un salto nella storia dell’arte; quella materia che avete sempre studiato, annoiandovi molto, sui libri di scuola.
Per fare questo viaggio, dopo aver letto l’articolo, vi consigliamo di:
acquistare il biglietto online (cliccando qui), evitando inutili file prima di poter entrare, e di pagare un piccolo supplemento per l’audioguida, indispensabile per conoscere la storia delle opere d’arte.
Una volta varcata la porta d’ingresso dei Musei Vaticani, dal 2000 è stata inaugurata una nuova entrata, preparatevi ad un viaggio che dura minimo 5 ore per poter vedere, almeno en passant, tutto.
Si chiamano Musei Vaticani e non Museo Vaticano per la gran mole di opere, che vanno dal mondo egizio a quello contemporaneo, dalle mummie ai regali per Papa Francesco e occupano gran parte del cortile del Belvedere. Nel tempo si sono aggiunti due nuovi bracci formando in tutto tre cortili più piccoli. In uno di questi, c’è la sfera di Arnaldo Pomodoro, uno dei più grandi scultori contemporanei italiani, molto noto ed apprezzato anche all’estero.
Sui Musei Vaticani c’è tanto da sapere e non possiamo svelarvi tutto. C’è però da sapere che i papi sono interessati a tutte le forme artistiche, anche quelle più recenti, oltre i canoni e l’aura di sacralità del tempo.
Tutto questo è iniziato nel 1506 quando Papa Giulio II acquistò una scultura, quella di Laocoonte, scoperta in un vigneto romano. In seguito, i Musei Vaticani aprirono al pubblico, dando la possibilità quasi a tutti di poterli visitare. Nel maggio del 1938, però, quando Adolf Hitler arrivò a Roma, Pio XI chiuse i Musei a lui e a chiunque volesse visitarli in quel periodo di permanenza.
I papi, è opportuno sottolinearlo, furono tra i primi sovrani che misero a disposizione della cultura e del pubblico le raccolte d’arte del loro palazzo, testimoniando anche in questo un amore smisurato per l’arte da far conoscere.
Della Pinacoteca Vaticana, vogliamo ricordare lo stupore provato, dopo aver gettato lo sguardo su tante opere di grandi pittori come Giotto, Leonardo, Raffaello e Caravaggio, di fronte ad un piccolo quadro: questo!
La Pietà di uno dei più tormentati artisti del XIX secolo: Vincent van Gogh.
Le mani della Madonna protese verso lo spettatore sono le mani di una contadina e non lasciano indifferenti al suo dolore. L’opera è stata realizzata nel periodo di maggior sofferenza per van Gogh: subito dopo l’episodio autolesionistico durante il quale si era tagliato il lobo dell’orecchio sinistro.
Uno dei musei che merita l’attenzione del visitatore è il Museo Gregoriano Egizio, che ospita una vasta collezione di reperti dell’antico Egitto, in parte provenienti da Roma e da Villa Adriana, in parte da collezioni private. L’amore dei papi per l’arte e la cultura dell’Egitto è evidente quando si attraversano le nove sale che lo compongono. L’atmosfera che si respira è magica: la salvezza dopo la morte. Tra mummie, statue votive, sarcofagi e oggetti cultuali, spicca il Libro dei Morti. Il testo sacro egizio si compone di formule magico-religiose per proteggere il defunto nel suo viaggio verso l’aldilà.
Nelle Stanze di Raffaello, che costituivano una parte dell’appartamento situato al secondo piano del Palazzo Pontificio scelto da Giulio II della Rovere come propria residenza e utilizzato anche dai suoi successori, vogliamo ricordare, tra tutte le decorazioni pittoriche, la maestosa La Scuola di Atene nella Stanza della Segnatura.
Sotto un arco e all’interno di un edificio prospetticamente perfetto, sono rappresentati i più celebri filosofi e matematici dell’antichità che dialogano tra loro. Le figure sono su due piani definiti da una larga scalinata. Il primo gruppo è disposto ai lati della coppia centrale di figure che conversano.
I due sono Aristotele e Platone: il primo con il dito rivolto verso il basso e il secondo rivolto verso l’altro. Il secondo gruppo, quello in primo piano sulla sinistra, è quello dei pensatori interessati alla conoscenza della natura e dei fenomeni celesti, mentre il terzo è disposto sulla destra.
Il Museo Chiaramonti è la parte più antica dei Musei Vaticani. Nella sua galleria ci sono quasi mille sculture antiche, di ogni tipo e qualità. Ogni giorno le statue e i busti si lasciano guardare dai visitatori, in una mostra che parla dell’immortalità dell’arte.
La tappa più ambita dei Musei Vaticani è la Cappella Sistina, un angolo di paradiso artistico di Michelangelo Buonarroti, in cui l’estasi avvolge il visitatore. Non ci sono parole per descrive il capolavoro dell’arte di tutti i tempi!
Con più di 70.000 oggetti esposti al pubblico, i Musei Vaticani rappresentano una tappa imperdibile, il museo dei musei tra arte antica e contemporanea, tra sacro e profano. Non c’è un luogo al mondo come questo e lo dovete vedere!
Vi lasciamo con un’incompleta galleria fotografica, dandovi appuntamento a venerdì prossimo con una nuova tappa di A ZONzo!
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