8 Aprile 2020 - 15:56

Napoli, in cassa integrazione i 30 dipendenti del club

"Rinviate Roma-Napoli", de laurentiis

Il Presidente del Napoli Aurelio De Laurentiis ha deciso di mettere in cassa integrazione i 30 dipendenti del club. Ancora nessun accordo sul taglio degli stipendi

Ancora nessun accordo in Serie A sul taglio degli stipendi. In Italia, al momento solo la Juventus ha raggiunto un’intesa con i propri giocatori, tagliando il 30% dello stipendio per quattro mesi. Le altre 19 squadre non hanno trovato l’accordo con l’Aic, che si è scagliata violentemente contro i club. In attesa di nuovi sviluppi, il Napoli si è mosso in anticipo.

Il Presidente degli azzurri Aurelio De Laurentiis, per fronteggiare la crisi economica che sta colpendo il calcio, ha infatti messo in cassa integrazione i 30 dipendenti del club per due mesi, sospendendo anche la modalità smart workink.

E’ il primo club in Italia che prende questa decisione, e molto probabilmente altri lo seguiranno. Finché non si raggiungerà un’intesa sul taglio degli stipendi, saranno i dipendenti ad andarci di mezzo. Senza le entrate economiche derivanti da incassi delle partite, sponsor e diritti televisivi, i club sono chiamati a ridurre i costi.

Discorso diverso in Spagna, dove i giocatori del Barcellona, oltre a ridursi lo stipendio del 70%, hanno deciso di aiutare i dipendenti del club finché l’emergenza non sarà terminata, e si potrà riprendere a giocare normalmente. Sperando che fino ad allora in Serie A prevalga il buon senso dei giocatori e dell’Aic.