13 Novembre 2015 - 00:39

Nassiriya: in ricordo delle vittime

A Nassiriya 12 anni fa è stata compiuta una delle stragi più tristemente memorabili della storia contemporanea italiana e non solo

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Siamo nella base militare italiana di Nassirya in Iraq a 360 km a sud di Baghdad, in una mattinata di missione ordinaria il 12 novembre 2003, ma qualcosa nell’aria faceva presentire la tragedia. C’era una strana calma, ma i controlli continuarono senza intoppi. Pochi istanti e la situazione sarebbe precipitata. Erano le 10.40 del mattino ora locale (in Italia le 08.40). Lo scoppio.

Nassiriya

Nassiriya: in ricordo delle vittime

I Carabinieri impegnati nelle missioni all’estero del Reggimento MSU (Unità Specializzata  Multinazionale) furono vittime di un attacco kamikaze. Un boato pervase al zona. Un’autobomba esplose provocando il crollo parziale di una palazzina, sede dell’ Unità di Manovra a Nassiriya. Sotto le macerie finirono, oltre a 9 iracheni, 19 italiani: 12 Carabinieri, 5 militari dell’Esercito Italiano e 2 civili. La carneficina sarebbe stata molto più cruenta se non fosse stato che un carabiniere, Andrea Filippa, di guardia all’ingresso della base “Maestrale”, poi morto anche lui nell’esplosione, riuscì a fermare ed uccidere due degli attentatori sul camion che esplose all’esterno del cancello di entrata della base.

Carabiniei Nassirya

Nassiriya: in ricordo delle vittime

L’autobomba con circa 300 kg di esplosivo, però, superò i controlli avendo ben nascosto al suo interno l’ordigno letale. La deflagrazione fu potentissima, crollò gran parte di uno dei due edifici e danneggiò l’altro, quello che era sede del comando di Nassiriya. In fiamme anche il deposito delle munizioni che innescò a sua volta altre  esplosioni.

L’Italia era entrata in Iraq pochi mesi prima, nel Luglio 2003, ed i Carabinieri del MSU operavano fornendo forze armate dislocate nel sud del Paese, con base principale a Nassiriya, sotto la guida inglese ,nell’ambito della missione internazionale “Antica Babilonia“. Il loro compito era quello di garantire la sicurezza, ripristinare i servizi e le infrastrutture ed addestrare la polizia locale.

Le inchieste successive faranno emergere le responsabilità del gruppo terroristico Al Qaeda e del suo leader Al-Zarqawi.

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