16 Maggio 2016 - 15:29

Il NO dell’Italia all’invio di soldati italiani in Libia. Renzi ci ripensa

Renzi fa dietrofront ed esclude l’invio di soldati italiani in Libia

[ads1]  Il sostegno militare  dell’Italia al governo libico sostenuto dall’ONU di Fayez Sarraj è per ora sospeso.

Il premier Matteo Renzi riguardo al possibile invio di soldati italiani in Libia mantiene una posizione di cautela, affermando che per ora l’Italia sosterrà il governo libico solo in via diplomatica, escludendo quindi un contingente militare dall’Italia in partenza per la Libia, attendendo che la situazione si stabilizzi.

Il neo presidente della Libia Fayez Al Sarraj

Il neo presidente della Libia Fayez Al Sarraj

La conferma del no di Renzi arriva alla vigilia del vertice di Vienna, durante il quale si farà il punto sulla situazione militare, studiando lo status quo politico per coadiuvare nel migliore dei modi Sarraj; a guidare le delegazioni ci saranno il segretario di Stato Usa John Kerry e il ministro degli Esteri Paolo Gentiloni.

La decisione di Renzi è dettata dai timori di attacchi terroristici e di ritorsioni ai reparti italiani, che, unitamente a quelli europei e americani sono mal visti dai nemici del neo premier libico: «di fronte alle pressioni per andare in Libia abbiamo scelto una strada diversa».

«obiettivo prioritario rimangono l’unità e la stabilizzazione della Libia»- fa sapere la Farnesina.

Le consultazioni di Renzi con i ministri della difesa e degli esteri e l’analisi di report dell’intelligence e delle forze armate sulla situazione libica hanno motivato la via della prudenza del premier, che per ora predispone con un provvedimento da lui firmato l’utilizzo di nuclei speciali per missioni segrete.

L’impegno militare italiano in Libia potrebbe concretizzarsi dunque, solo all’interno di una cornice europeista e di massima sicurezza per i soldati e per l’Italia; allo stesso modo procede l’aiuto italiano in Iraq:  «Abbiamo cercato di concentrare i militari nelle aree che riteniamo più inerenti alla nostra sicurezza», fa sapere il ministro della difesa Roberta Pinotti. [ads2]