8 Ottobre 2015 - 22:38

Nobel per la letteratura 2015 a Svetlana Aleksievich

nobel letteratura

La scrittrice bielorussa vince il Nobel per la letteratura, un premio per tutti i lettori che credono nel coraggio delle parole e nella forza della denuncia

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Svetlana Alexievich“Per la sua scrittura polifonica, e per un lavoro che è un monumento alla sofferenza e al coraggio del nostro tempo”, ha vinto il Premio Nobel per la Letteratura 2015, queste le motivazioni ufficiali del presidente della Accademia svedese, Sara Danius, lette in diretta mondiale. Solo 14 sono le donne che hanno vinto il Nobel per la Letteratura.  La vittoria dell’autrice di Ragazzi di zinco, Preghiera per Cernobyl (Edizioni E/O) e Tempo di seconda mano – La vita in Russia dopo il crollo del comunismo(Bompiani) era data per scontata da diverse settimane sui siti web di scommesse come non succedeva da anni.

Una vittoria meritata, tra candidati di “alta penna” come gli eterni aspiranti al Nobel, l’immenso romanziere statunitense Philp Roth che il giapponese Haruki Murakami, quest’ultimo fino a qualche ora fa era dato 6 a 1, al secondo posto dietro alla Alexievich.

nobel per la letteratura 2015Ma chi è Svetlana AlexievichL’autrice bielorussa ha 68 anni, è nata il 31 maggio del ’48 nella città ucraina di Ivano-Frankovsk in una famiglia di militari (suo padre era bielorusso, sua madre ucraina). A metà degli anni ottanta pubblica il suo primo libro, War’s Unwomanly Face (1985), vendendo due milioni di copie nel mondo. Più che una scrittrice, Svetlana è principalmente una cronista, ha seguito e raccontato i principali eventi dell’Unione Sovietica della seconda metà del XX secolo, con particolare attenzione a ciò che è accaduto ai singoli individui travolti dal crollo di 70 anni di comunismo di stato degli ultimi ventisei anni. Fortemente critica nei confronti del regime dittatoriale in Bielorussia, è stata perseguitata dal regime del presidente Lukašenko e i suoi libri sono stati banditi dal paese. Un nobel sofferto ma guadagnato per il suo stile che fonde un approccio documentario alla materia narrata con una fluidità e densità emotiva più proprie ai tempi classici del romanzo. Alexievich ha più volte ricordato che a ispirarla in questo ibrido letterario è stato lo scrittore bielorusso Ales Adamovich definendo questa modalità un “romanzo collettivo” o un “romanzo testimonianza”.

Negli ultimi 30 o 40 anni si è occupata della mappatura dell’individuo sovietico e post sovietico”, ha spiegato la presidente dell’Accademia del Nobel, Sara Danius. “La sua però non è una storia fatta di eventi, ma una storia di emozioni. Ciò che ci offre nei suoi libri è un mondo emotivo, in modo che gli eventi storici che tratta nei suoi libri, come ad esempio il disastro di Chernobyl o la guerra sovietica in Afghanistan, siano pretesti per esplorare l’individualità del singolo”. Una delle peculiarità più evidenti dei romanzi della Alexievich sono le migliaia di interviste condotte soprattutto su donne e bambini e riportate nel magmatico racconto che le fonde e le porta al lettore.

Il nobel per la letteratura alla scrittrice bielorussa, in questo 2015 di romanzi sdolcinati e a sfumature di grigio, è una voglia alla rinascita dei lettori che credono nel coraggio delle parole, è una vittoria al “romanzo di voci”.

Intervista a Svetlana Alexievich – Premio Internazionale Grosso d’Oro Veneziano 2014


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