24 Aprile 2021 - 19:35

Il reato di revenge porn spiegato attraverso la serie tv “Nudes”

Nudes

Disponibile dallo scorso 20 Aprile sulla piattaforma streaming Rai Play, la serie tv “Nudes” affronta il tema del revenge porn, reato introdotto dalla Legge Codice Rosso del 2019

E’ disponibile dallo scorso 20 Aprile sulla piattaforma streaming Rai Play, “Nudes”, serie antologica in dieci  puntate diretta da Laura Luchetti e tratta dall’omonimo format norvegese di NRK, collettivo di autori già dietro al successo internazionale “Skam”.

Il revenge porn, rubricato all’interno della Legge Codice Rosso del 9 Agosto 2019 come “Diffusione illecita di immagini o video sessualmente espliciti”, tema solo sfiorato nella terza stagione di Skam Italia, corre in “Nudes” lungo l’intero arco narrativo e tiene insieme le storie di Vittorio (Nicolas Maupas), Sofia (Fotinì Peluso) e Ada (Anna Agio); tra la serie canone e “Nudes” è possibile poi ravvisare ulteriori punti di contatto, questa volta dal punto di vista formale: e per la durata – che va poco oltre i venti minuti ad episodio – e per l’impianto della sceneggiatura; anche qui, come in “Skam” ci si concentra infatti su di un personaggio per volta.

Cosa ci dice “Nudes” sul reato di revenge porn?

Ciascuna delle storie di cui sono protagonisti i  personaggi principali  di “Nudes”, fa luce su una delle fattispecie di reato punibili come revenge porn: quando per esempio colui che le diffonde è egli stesso autore delle immagini sessualmente esplicite, come nel caso di Vittorio, la legge prevede – oltre al pagamento di una multa – anche la detenzione carceraria da uno a sei anni. L’arco narrativo di Vittorio, tuttavia, rende chiaro anche l’iter attraverso il quale si arriva alla punibilità per revenge porn: tutto parte da una denuncia – querela della vittima la quale ha fino a sei mesi di tempo, da quando si accorge che sue  immagini private sono state diffuse illecitamente, per dare il via alla procedura.

La scena in cui Vittorio decide di incontrare al parco la ragazza di cui ha diffuso illecitamente immagini intime, è importante per due ragioni nel farci strada tra i meandri della legge contro il revenge porn: da un lato infatti ci spiega che la pacificazione tra le parti, e quindi la remissione  della denuncia-querela, può avvenire solo per via processuale, dall’altra pone sul tavolo uno dei nodi ancora oggetto di discussione tra i cultori del diritto, mentre continua a dibattersi anche su cosa voglia dire nella sostanza “immagine sessualmente esplicita”. Il legislatore non ha previsto alcun iter per la cancellazione o l’oscuramento delle immagini: “Se digiti il mio nome sui motori di ricerca”, dice Marta a Vittorio nel momento emotivamente più forte dei quattro episodi dedicati al ragazzo, Viene fuori ancora quel video. Sempre quello.”

Sofia e lo stigma

Gli effetti dello stigma sociale su una vittima di revenge porn a cui abbiamo solo accennato richiamando le ultime battute di Marta, assumono ancora più pregnanza nei tre successivi episodi di “Nudes”, quelli dedicati a Sofia. La ragazza, interpretata da Fotinì Peluso (attualmente in onda anche su Raiuno con La Compagnia del Cigno), quando scopre che la sua prima volta con un ragazzo è diventata un video a disposizione della sterminata platea web, si chiude in se stessa e – per evitare qualsiasi contatto con il mondo esterno – stravolge totalmente le proprie abitudini sociali, cominciando ad inventare ogni scusa per non andare a scuola o per non allenarsi in palestra.

La storia di Sofia, tuttavia, ci consente di ribadire una cosa importantissima: chiunque sia stato o sia vittima di un reato ascrivibile come revenge porn ne deve parlare con qualcuno: che sia un genitore, un professore o le amiche. La dinamica del “gruppo”, l’avere qualcuno su cui poter contare sempre, è un altro dei parallelismi esistenti tra “Nudes” e il poco prima citato “Skam”.

Le aggravanti

Lo abbiamo detto: il reato di revenge porn punisce la diffusione illecita di immagini o video sessualmente espliciti. Tra le aggravanti previste, quando il reato è perpetrato all’interno di un legame affettivo, tramite strumenti informatici ,a danno di una persona in stato di inferiorità fisica o psichica o a danno di una persona incinta, non ce n’è alcuna nel caso in cui la vittima sia minorenne. In quest’ultima fattispecie può scattare il reato di “Detenzione e Diffusione di materiale Pedopornografico”.

Ada (interpretata dall’esordiente Anna Agio) è la più piccola del gruppo di protagonisti di “Nudes”: a quattordici anni, un gioco social messo in piedi solo per sentirsi più grande e donna (e forse per farsi accettare dal gruppo di amiche a cui ha sempre sognato tacitamente  di appartenere) la stringe in una morsa tra il ricatto e un segreto ormai difficile da mantenere: anche lei trova il coraggio di aprirsi grazie alla sua migliore amica, che appare sin da subito disposta  a presentare lei stessa denuncia contro chi ha danneggiato la reputazione e l’immagine della sua soul sister (la legge, infatti, prevede che possa essere anche una terza persona a sporgere querela). Per ciò che riguarda il dolo, infine, esso è sempre generico tranne nel caso in cui – e ciò viene reso chiaro nell’ultimo episodio dedicato a Sofia – tu abbia ricevuto e poi diffuso materiale sessualmente esplicito creato da qualcun altro: in quel caso sussiste il dolo specifico di arrecare un danno alla persona offesa.

Perchè vedere “Nudes”

Rendere disponibile una serie come “Nudes” oggi significa fare del vero servizio pubblico, soprattutto considerando che – con i contatti sociali praticamente azzerati a causa della pandemia – il tempo che trascorriamo in rete è più che raddoppiato. I giovani, spettatori privilegiati di un tale prodotto, diventano destinatari di un duplice, importantissimo messaggio: da un lato li si mette infatti in guardia sui pericoli insiti nella rete (secondo una stima recente effettuata su un campione di 1600 donne almeno il 23% è stata vittima di revenge porn), dall’altra li si rende consapevoli degli strumenti, anche legislativi, che hanno a disposizione per tutelarsi in un certo tipo di frangenti che, se presi eccessivamente sottogamba, possono compromettere il loro sano e sereno sviluppo sociale.