11 Marzo 2017 - 17:57

Omicidio all’Italiana, “Cavolo! Sembrava stupido, però …”

Omicidio all’italiana, "Cavolo! Sembrava stupido, però ..."

Omicidio all’Italiana, il secondo atteso lungometraggio di Maccio Capatonda, tra sorprese e la solita demenzialità. La recensione di ZonMovie

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Omicidio all’Italiana è il secondo lavoro cinematografico di Maccio Capatonda.  Uscito nelle sale italiane il 2 marzo 2017 è un film da lui scritto, diretto ed interpretato nel ruolo del protagonista.

Maccio Capatonda, re della comicità demenziale, e gli altri interpreti

Il nome d’arte Maccio Capatonda è già tutto un programma. Soprattutto se si considera la sua grande testa pelata. Perciò, come non sarebbe potuto essere vincente il suo film che, già dal titolo accattivante, richiama una commedia all’italiana fotografata attraverso un filtro grottesco? Certamente per andare a vedere Omicidio all’italiana l’ideale sarebbe conoscere, almeno in parte, il background del signor Marcello Macchia alias Maccio Capatonda. E se non lo si conosce, basterebbe semplicemente essere predisposti geneticamente al genere della comicità demenziale, di cui è il re indiscusso in Italia. E se, ancora, la sua presenza non fosse sufficientemente demenziale misto a grottesca, a sublimare ogni sua interpretazione c’è Herbert Ballerina (Luigi Luciano), sua spalla da sempre e co-protagonista della pellicola. Chi li segue fin dai tempi in cui realizzavano dei finti trailer surreali per la Gialappa’s lo sa bene (indimenticabile L’uomo che usciva la gente, che portò proprio Herbert Ballerina alla ribalta).
Omicidio all’italiana, "Cavolo! Sembrava stupido, però ..."Oltre ai soliti membri della Capatonda crew sempre presenti in tutte le sue produzioni, tra cui Ivo Avido e Rupert Sciamenna,  anche grandi nomi tra gli altri interpreti, quali Sabrina Ferilli nel ruolo di Donatella Spruzzone, conduttrice televisiva del programma di successo “Chi l’Acciso?”, Gigio Morra nei panni del commissario Fiutozzi e Nino Frassica in quelli di Salvatore Rattusi. Applausi in particolare alla Ferilli che svolge con precisione l’interpretazione di un prototipo di presentatrice ben noto alle reti italiane che, tra falsità e cinismo, nelle sue interviste impiega smorfie di commozione eccessivamente teatrali, puntando in realtà soltanto al raggiungimento dei massimi picchi di ascolto.

Trama ed elementi della narrazione

Ci troviamo ad Acitrullo, un minuscolo borgo dell’abruzzese, con una popolazione di appena 16 abitanti, età media di 68 anni e senza alcuna connessione internet. Il film si apre proprio quando il fattorino dell’azienda “Ammazzon – consegne in località sperdute” consegna un modem a connessione 56/k al sindaco del paese, Piero Peluria che, insieme al fratello Marino, con numerosi e fallimentari progetti tenta tutti i modi di placare l’emigrazione verso Campobasso, la “city” abruzzese. Il destino del paese cambia improvvisamente quando, in seguito alla morte della contessa Ugalda Martirio in Cazzati per un innocuo incidente domestico, i due fratelli decidono di simularne l’assassinio per poi chiamare la troupe del noto programma televisivo “Chi l’Acciso?”, così da portare fama ed attenzioni al paesino abbandonato, come accadde per Cogne, Avetrana e Novi Ligure.
In Omicidio all’Italiana frequenti sono i richiami alle gag e ai personaggi portanti del passato di Capatonda: il sindaco Piero Peluria e suo fratello Marino sono la chiara continuazione dei Fratelli Peluria della serie Mario, abbiamo il ritorno dell’inviato giornalista Salvo Errori (Pippo Lorusso), non manca l’inserimento di attori amatoriali di terza età che si prestano al gioco di un’interpretazione volutamente pessima e continui sono i giochi di parole dati da assonanze e distorsione dei significati. Forse proprio per questo l’interpretazione generale potrebbe sembrare apparentemente scontata, appiattendo di conseguenza il film che, in realtà, si rivela tutt’altro che banale sia per la trama sia per la chiave surreale, grottesca, comica, ma a tratti anche amara, con la quale viene presentata al pubblico.
Capatonda offre al pubblico del grande schermo delle distorsioni così assurde da accecare la popolazione di Acitrullo ed assuefarla alle stesse. E’ surreale che non siano le istituzioni ma la televisione ad occuparsi della risoluzione dell’omicidio, è surreale creare del business sulla morte di una persona, a partire dai programmi tv sino alla promozione del turismo macabro. Ed infatti quando si esce dal cinema ancora ridendo, diventa però inevitabile chiedersi quanto di questa cinematografia paradossale sia effettivamente surreale e quanto sia effettivamente, invece, reale nell’Italia di oggi.

Perché vederlo?
Infine, perché bisogna andare a vedere Omicidio all’Italiana? Perché ha la leggerezza di una qualunque commedia che si andrebbe a vedere in una serata in compagnia di amici senza impegnarsi troppo, perché regala risate inaspettate a battute talmente tanto insolite da sembrare inizialmente stupide e subito dopo geniali, perché invita a riflettere con semplicità ed intelligenza sulle incoerenze della nostra società. Uno di quei film che quando esci dal cinema “Cavolo! Sembrava stupido, però…”

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