Opzione donna, le novità che il Governo vorrebbe introdurre
Con la riforma del sistema pensionistico potrebbero cambiare anche i requisiti d’accesso a Opzione donna, ecco il piano del Governo
Nel solco dell’addio a Quota100 il Governo ha già avviato le manovre per alcune facilitazioni, sono già in discussione infatti “la proroga di un anno dell’anticipo pensionistico, l’Ape sociale, con l’estensione delle categorie di lavoratori gravosi che possono accedere al beneficio, e la proroga di Opzione donna” ha detto ieri il ministro del lavoro, Andrea Orlando rispondendo a un question time alla Camera sul tema previdenziale
I particolar modo il ministro Orlando intende “rivedere in senso più favorevole, rispetto all’iniziale proposta presentata in Consiglio dei ministri, i criteri anagrafici per l’accesso a tale misura”. Oggi per l’Opzione donna servono 58 anni di età anagrafica e 35 anni di contributi. Così è ragionevole pensare che gli anni per l’uscita si abbassino verso quota 57 o nella migliore delle ipotesi anche 56. Una manovra importante che si iscrive nel solco di consentire alla lavoratrici, più penalizzate dalla Quota 100, di avere una sorta di compensazione. Per ora è solo un intervento tampone però perché lo stesso ministro Orlando ha aggiunto che “sul tema delle pensioni credo che ci siano le condizioni perché, affrontato il tema del passaggio della legge di Bilancio, sulla gestione della coda di Quota 100 ci sia una discussione per un regime di maggior equità nel rispetto della sostenibilità”.
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