17 Dicembre 2017 - 16:41

Pakistan: 4 kamikaze introdotti in una funzione metodista fanno strage di fedeli

Pakistan

L’attacco terroristico è avvenuto a Quetta, in Pakistan, in una chiesa metodista con 400 fedeli. I quattro attentatori hanno provocato 8 vittime ed almeno 40 feriti, intervento provvidenziale delle forze di polizia locale. Stato islamico rivendica.

È tragedia in Pakistan.

Il modus operandi che contrassegna inequivocabilmente gli attentati terroristici del nostro millennio sembra possedere alcuni tratti somatici universalmente riconoscibili, che potrebbero far pensare, alle menti più inclini al complottismo, che vi sia un’unica matrice ed un unico mandante. Sullo sfondo, un tragico intreccio di sangue e religione, un binomio che continua ad attanagliare anche il mondo moderno, reso ancor più devastante dalla forza e dalla imprevedibilità delle deflagrazioni suicide.

Questa volta è toccato al Pakistan fungere da sfondo per una tragedia consumatasi all’interno di una chiesa di orientamento metodista, in cui si stavano svolgendo le consuete funzioni religiose della domenica. Sono state almeno 8 le vittime morte sul colpo al momento della detonazione, mentre una quarantina sarebbero i feriti gravi. La chiesa metodista Bethel Memorial si trova a Quetta, nella provincia pakistana di Balokistan; è stato un attacco suicida, 4 kamikaze si sono introdotti tra i fedeli ed hanno azionato i loro congegni esplosivi, a riferirlo è stato il Ministro dell’Interno della provincia, Sarfraz Bugti.

Nello specifico, la testimonianza di Bugti ha confermato che uno dei 4 aggressori è riuscito a farsi esplodere in chiesa, provocando vittime e scompiglio, un altro sarebbe stato ucciso dalle forze di sicurezza, mentre gli altri due si sarebbero dati alla fuga. L’attacco è avvenuto in un mese in cui la chiesa del posto aveva programmato molti eventi religiosi in attesa del Santo Natale, ed uno di questi era proprio la funzione di oggi, dedicata a scuole e studenti.

Lo stato islamico ha, dopo qualche ora di assoluto anonimato e confusione, confermato il suo coinvolgimento nell’attacco, senza però fornire prove sufficienti a dimostrarne la partecipazione; ciò lo avrebbe riferito l’agenzia di stampa Amaq, vicina al gruppo jihadista, attraverso una dichiarazione on-line. L’arma più potente del terrorismo molecolare di matrice jihadista continua ad esser la possibilità di rivendicare, come spesso accade, la paternità di alcuni attacchi terroristici simili per modalità operative, riunendoli tutti sotto la fantomatica bandiera fondamentalista del malcontento anti-occidentale.

La dinamica dell’attacco e l’intervento della polizia

Le testimonianze dei fedeli che hanno assistito al tragico avvenimento parlano di 4 uomini che indossavano giubbotti carichi di esplosivi, i quali, una volta entrati in chiesa e dichiaratisi attentatori, avrebbero addirittura cercato di prendere degli ostaggi, ma non ci sono riusciti. In seguito c’è stato un conflitto a fuoco tra gli agenti entrati prontamente in azione e i terroristi, ben prima che gli attentatori potessero avvicinarsi al santuario centrale della struttura. Il capo della polizia provinciale, Moazzam Jah, ha poi riferito: ”C’erano circa 400 persone all’interno della chiesa, ma gli aggressori non potevano entrare. Ne abbiamo ucciso uno e l’altro si è fatto esplodere dopo che la polizia lo ha ferito”.

È indiscutibilmente provato che l’entrata in azione delle forze dell’ordine locali sia stata in grado di evitare una strage ben più ampia, considerato il numero di persone all’interno dell’edifico e la ristrettezza dei suoi spazi interni. Il governo del Belukistan ha proprio in queste ore dichiarato lo stato di emergenza negli ospedali di Quetta, chiedendo esplicitamente al personale medico di stare in allerta e dare il massimo in questi momenti fatali. ”La determinazione del Pakistan contro il terrorismo non può essere distolta da questi atti codardi”, ha scritto su Twitter il ministero degli Esteri pakistano.

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