10 Giugno 2015 - 11:43

Parlamento Europeo a favore delle famiglie gay

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Anche il Parlamento Europeo si è pronunciato a favore dei diritti delle famiglie omosessuali. Ciò evidenzia maggiormente l’arretratezza dell’Italia

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Parlamento Europeo favorevole ai diritti delle famiglie omosessuali, dell’omogenitorialità e delle famiglie monoparentali. Questa è la nuova frontiera sociale ed umana che il Parlamento Europeo ha scelto di attraversare. In sede decisionale il Parlamento Europeo ha stabilito che i diritti delle persone omosessuali di sposarsi e creare una famiglia, sono considerati umani.

Parlamento Europeo

Bandiera LGBT

Questo importante cambiamento, sottoposto all’attenzione del Parlamento Europeo, è inscritto all’interno di una normativa che fa capo non solo alla parità di genere, ma che intende proteggere e tutelare le categorie deboli o discriminate come quelle di anziane sole, delle donne rom, delle migranti, dei disabili, delle LGBT e delle mamme single.

A marzo il Parlamento Europeo di Strasburgo aveva già espresso, con un voto di larga maggioranza, la sua propensione al riconoscimento delle unioni civili delle coppie dello stesso sesso. Subito dopo l’exploit dell’Irlanda, dichiaratasi anch’essa disposta alla svolta progressista, attraverso il referendum sul matrimonio gay.

La sterzata del Parlamento Europeo è stata un’innegabile vittoria delle associazioni omosessuali, così come considerato da Aurelio Mancuso, presidente di Equality Italia.

Nonostante la decisione del Parlamento Europeo, sono ancora 9 i paesi che non hanno legiferato in merito. Superfluo dire che fra questi è presente anche l’Italia. Nichi Vendola, leader di Sinistra Ecologia e Libertà, è fiducioso per l’apertura del Parlamento Europeo, ma critica l’Italia che fa il gambero. Asserisce “In Italia la politica balbetta. Non è riuscita neanche a dire no, finora, alle pretese della sentinella della morale di Alfano e alle sue ottuse circolari“.

Per fare in modo che un paese cambi mentalità, è necessario che siano le persone che ci vivono a cambiarla, ad aprirla, a liberarsi dagli schemi mentali e dalla dicotomia cattolica “uomo/donna, “marito/moglie” nella quale la mente è stata inscatolata. Non basteranno leggi del Parlamento Europeo o elezioni per far capire questo alla gente.

La sessualità, come pure l’amore, sono universi ricchi di sfaccettature che forse l’essere umano non ha ancora scoperto, dopo milioni di anni di evoluzione. Eppure il Parlamento Europeo, l’Irlanda, la Spagna, gli Stati Uniti sono fatti da persone, le quali probabilmente saranno i prossimi esemplari che riusciranno a soppiantare, secondo la teoria darwiniana, quelli ormai obsoleti per il futuro della Terra. Con buona pace di San Pietro.

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