Partito Democratico: la “fragile” sicurezza di Martina
Il reggente del Partito Democratico Maurizio Martina continua la sua battaglia contro Di Maio e la “politica dei due forni”. Ma i democratici rischiano il definitivo tracollo e devono correre ai ripari
Ripartire dal fondo e mostrare sicurezza. L’input del reggente del PD, Maurizio Martina, è chiaro: in un momento di difficoltà per il partito come questo, mostrarsi rigidi è sintomo di integrità del partito. E dunque, il segretario insiste sulla linea del Partito Democratico: minoranza propositiva.
“Se Di Maio pensa di spaccare il PD non ce la farà. Il PD discute, ha punti di vista differenti, ma non ci facciamo comandare da qualcuno. Quello che contesto a Di Maio è che uno possa fare il pane in due forni e rischiare di bruciare tutto: per me infatti è inaccettabile che si pensi che Lega e PD siano intercambiabili. Contano le coerenze programmatiche e di ideali. Non convince l’approccio che il prima che ci sta si governa. Non si governa così l’Italia.” ha dichiarato Martina.
Ma il partito, su questo, è spaccato a metà. Tutti sono ormai a conoscenza di come le minoranze stesse siano completamente di tutt’altra visione. Partendo da Emiliano, che ne ha fatto parola più volte, passando per tutta l’anima dissidente del PD “renziano”.
Dietro le dichiarazioni del reggente, dunque, vi è una “fragile” sicurezza. La verità è che tutto il Partito si prepara ad una fase di transizione intensa, che dovrà passare per forza da una riforma profonda interna e che potrebbe essere ispirata proprio da un’alleanza con i “grillini”. E se la parte “renziana”, compreso Orfini, per ora fa orecchie da mercante, la minoranza ha già cominciato a provvedere.
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