11 Dicembre 2015 - 18:00

Il PD fra il Partito della nazione e il nuovo centro-sinistra

Il PD diviso fra la Leopolda e la manifestazione della minoranza a Roma. Le ricette proposte (Partito della Nazione e nuovo Centro-sinistra) fanno riemergere i dubbi di sempre e le difficoltà del centro-sinistra italiano

[ads1] Sin dalla sua nascita, nel lontano 2008, il PD si è rivelato come uno dei fenomeni partitici maggiormente complessi del sistema italiano.

Dalla famosa “fusione a freddo”, fino alla nascita delle mille “correnti interne”, il partito si è reso protagonista di una serie di eventi che lo hanno, a seconda dei periodi e delle “convenienze” del momento, collocato da un margine all’altro dello spettro politico.

Il PD fra il Partito della nazione e il nuovo centro-sinistra

Renzi, Bersani e Cuperlo, leaders delle diverse anime del PD

Ancora oggi il partito si trova nello stesso limbo di sempre ma questa volta la situazione sembra essersi complicata rispetto alle precedenti.

Infatti, nel periodo che va dall’11 dicembre al 13, il “successo” di una delle due manifestazioni di punta (la Leopolda e quella della “sinistra dem”) potrebbero ridefinire gli equilibri all’interno dei democrats.

Per quanto riguarda la manifestazione che ha dato il successo al Segretario/Premier Renzi si può dire che la Leopolda, considerato dagli organizzatori un  incubatore di idee e un laboratorio per la nuova classe dirigente e non un evento di partito, apre le porte a tutti coloro che accettano il “progetto renziano”.

In sostanza, l’appuntamento toscano si pone l’obiettivo di fare da incubatrice al più grande disegno del “partito della nazione” partendo da una “solida base”, quella renziana, che fungerà da faro del nuovo contenitore partitico.

In pratica, partendo da idee specifiche, si tenderà a formare attraverso questo “appuntamento fisso” una nuova classe dirigente che vada al di là dei precedenti “steccati ideologici” e punti a fare ciò che vuole (data l’incompatibilità di intenti fra le tante componenti parte del contenitore).

Dalla parte opposta, almeno in base alle intenzioni dichiarate ma non ai fatti, si schiera la minoranza dem, guidata dal trio Speranza-Cuperlo-Bersani, che attraverso l’appuntamento romano cerca invece di rilanciare, per l’ennesima volta, il vecchio progetto del centro-sinistra.

L’iniziativa, appoggiata anche da parte di sinistra italiana (che alla sua nascita aveva dichiarato la propria distanza dal PD) e dal Presidente dell Camera Boldrini (in barba al ruolo superpartes ricoperto), punta a dare nuova luce all’originario progetto di centro-sinistra facendo leva su specifiche esperienze di governo locale “ben riuscite” (come affermato dalla stessa Boldrini).

Al pari del partito della nazione anche in questo caso la proposta è del tutto particolare: dopo anni passati più a scontrarsi che a “fare riforme” (da buon riformisti), si ripropone la tipica “minestra scaldata” gestita dagli stessi protagonisti che hanno, di volta in volta, fatto cadere e poi risorgere il progetto.

Il week-end di fuoco per il PD è appena cominciato ma si rischia seriamente, come spesso capita, che nulla accada e tutto rimanga come sempre.

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