Pensiero Stupendo, il criptico brano Fossati/Pravo
Pensiero Stupendo, scritto da Ivano Fossati e interpretato da Patty Pravo, rimane un testo variamente interpretabile. Misterioso e sensuale, racconta un’idea o un triangolo?
[ads1]Pensiero Stupendo, prodotto da Antonio Coggio, è stato pubblicato nel 1978. Scritto da Ivano Fossati, passa a Patty Pravo per la sua capacità d’interpretazione di testi altamente suggestivi e rivoluzionari. Intorno alla canzone si dice molto sul significato reale, stimolando varie discussione dai critici e dai fan. Si tratta di un triangolo? L’opinione più diffusa è, appunto, un’ermetica descrizione di una coppia in crisi o in fase di rinnovamento, ma anche un desiderio inconscio di esperire un atto sessuale in tre (composto da due donne e un uomo).
Seguendo tale interpretazione, il punto di vista sembra essere maschile (ci viene da pensare all’autore del testo, Ivano Fossati), passando come un messaggio accennato e (auto)censurato, sia dal compositore che dal produttore, per dare la possibilità alla canzone di respirare del successo del pubblico.
Entrando nel testo, quindi, quest’idea comune di un amore da vivere in tre, sembra essere continuamente evocata, stuzzicando le fantasie di chi ascolta. Contemporaneamente, però, la “lei” che travolge la coppia in una nuova dimensione, potrebbe essere interpretata come un altro da sé: lei in quanto proiezione di un corpo e di un cuore in balia di un amore consumato dal tempo.
E tu e noi
E lei fra noi
Vorrei non so
Che lei oh no
Le mani, le sue
Il brano introduce la lei nella seconda strofa, dopo il tu e il noi. In queste prime strofe si esprime un conflitto: potrebbe raccontare tanto il desiderio di un’altra donna all’interno della coppia, un triangolo dunque, quanto un ricordo che dal corpo attraversa la triste constatazione di aver perso qualcosa. Nostalgica ed erotica, la voce di Patty Pravo sprigiona un senso di mistero che pervade il testo, accompagnata da una musica minimale, dando risalto alle parole (e all’interpretazione).
Pensiero stupendo
Nasce un poco strisciando
Si potrebbe trattare di bisogno d’amore
Meglio non dire
Strusciando implica un contatto fisico, che richiama alle mani da cui scaturisce qualcosa di stupendo. In questo brano c’è una continua tensione dell’esperienza corporale verso il pensiero, dimensione mentale, immagine che contiene un bisogno non dichiarato apertamente, ma che si esprime nel “non detto”. Una tacita confessione che manifesta un’interiorità che rincorre un desiderio nuovo; restando legati al testo, e considerando l’istanza di Ivano Fossati reindirizzata a Patty Pravo, diventa criptico proprio perché passa da una penna ad una voce diversi tra loro.
E tu e noi
E lei fra noi
Vorrei vorrei
E lei adesso sa che vorrei
In questo secondo ritornello il pensiero propende verso il desiderio, che dovrà essere rimosso: un desiderio che rappresenta un presente, un imminente bisogno di aggiungere l’altro da sé rispetto al noi. L’altro da sé, dunque, riusciamo ad interpretarlo sia come il desiderio maschile di aggiungere una donna alla coppia, sia come una “lei” ricordo femminile di una passione svanita, che rivive in una dimensione extracorporea, e diventa immateriale. Stupendo è anche bellezza: ciò che è stato bello rimane nei dettagli visivi, nella ricomposizione sensoriale e mentale di una fase dell’amore fiorita.
Le mani le sue
Prima o poi poteva accadere sai
Si può scivolare se così si può dire
questioni di cuore.
Pensiero stupendo
Nasce un poco strisciando
Si potrebbe trattare di bisogno d’amore
Meglio non dire
E tu e noi
E lei fra noi
Vorrei vorrei
E lei adesso sa che vorrei
Le mani le sue
E poi un’altra volta noi due
Vorrei per amore o per ridere
dipende da me
E tu ancora e noi ancora
E lei un’altra volta fra noi
Le mani questa volta sei tu e lei
E lei a poco a poco di più, di più
Vicini per questioni di cuore
Se così si può dire
E tu ancora e noi ancora
E lei un’altra volta fra noi
Fra noi fra noi.
Pensiero stupendo
Nasce un poco strisciando
Si potrebbe trattare di bisogno d’amore
Meglio non dire
Le parole del testo continuano a contemplare sia il desiderio del triangolo in amore, sia il desiderio di riavere una lei accanto a lui e all’interno del noi ancora viva, passionale e magnifica. È come se avesse perso quell’alone di meraviglia che definiva il fascino della coppia, ormai sedimentata. Un’immagine che ritorna nel bisogno d’amore: è questa l’affermazione, più volte ripetuta, che mette in crisi la “teoria” del triangolo.
La lei presente tra la coppia potrebbe essere una sorta di lontana idea di se stessa, una donna in un rapporto invecchiato che comunica con il passato, tutte le volte che qualche dettaglio le ricorda che dentro di sé alberga un forte bisogno d’amore. “Meglio non dire”, poi, riporta in brano in una dimensione ambigua, dimostrando quanto in musica una canzone può dire variati significati in relazione al soggetto.
La lei è il terzo elemento, ma anche il destino di una donna che deve ricordarsi per continuare ad amare e ad amarsi. [ads2]
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