20 Aprile 2015 - 11:30

Pietrabbondante, un gioiello ellenistico da scoprire

Pietrabbondante

Questo lunedì esploreremo con A ZONzo il teatro-tempio ellenistico di Pietrabbondante, una perla architettonica del Molise ancora poco conosciuta

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Iniziamo la settimana con un percorso esclusivo: A ZONzo visiterà il sito archeologico di Pietrabbondante, in provincia di Isernia, un luogo poco conosciuto ma dal grande valore storico-artistico. A differenza di quanto si possa pensare, il grandioso teatro-tempio che caratterizza questa località non è di costruzione latina o greca, bensì sannita. Pietrabbondante, il cui nome si riferisce chiaramente alla ricca presenza di pietre in quest’area, rientra nel territorio del Sannio Pentro, luogo che molto probabilmente figurava già nelle cronache delle famose Guerre Sannitiche anche se non è stato ancora trovato un riscontro fondato in merito.

Pietrabbondante

Pietrabbondante

Questo complesso archeologico è forse una delle pochissime testimonianze monumentali di fattura sannita, sicuramente colpisce per la sua maestosità e raffinatezza, un gusto architettonico che la tradizione storico-artistica attribuisce specialmente al mondo della Grecia ellenistica o dell’antica Roma. L’insieme teatro-tempio di Pietrabbondante, che risulta oggi la zona più emersa dello scavo, è però solo una piccola parte dell’estensione totale del sito, nonché la più notevole. Le prime tracce ritrovate sono da ricondurre al V secolo a. C. e costituiscono i corredi funerari della zona Troccola, molto probabilmente un’antica necropoli.

Proprio a causa delle ostilità con la popolazione romana verranno edificate delle mura di cinta a difesa del territorio, costruite in opera poligonale e ancor oggi in gran parte integre. Dalla metà del IV secolo a. C. l’area del Calcatello inizia ad essere dedicata al culto, e sarà poi lì che successivamente verrà edificato lo straordinario teatro-tempio. Inizialmente sorgeva nell’area un tempio in stile ionico, edificato probabilmente durante la seconda metà del III secolo a.C., le cui tracce sono ancora visibili. Parte di questo tempio fu demolito per fare spazio alla costruzione che oggi domina il sito archeologico.

Il complesso architettonico teatro-tempio fu costruito all’inizio del II secolo a. C. ed è orientato nell’insieme in posizione sud-est in direzione del sorgere del sole, un orientamento tipico degli ambienti di culto. La parte antistante è dominata dal teatro, che predomina in ampiezza rispetto alla struttura del tempio. Quest’ultimo è posto su di un podio oggi percorribile dove si possono scorgere ancora i segni dell’antica struttura, come la posizione delle colonne e le varie delimitazioni degli ambienti.

Sicuramente il teatro è l’elemento che si è meglio conservato dell’intero edificio, realizzato su un terrapieno artificiale e composto dalla cavea e lo spazio scenico. La prima cosa che colpisce è sicuramente l’estrema eleganza e accuratezza nei dettagli che si sono mantenuti per grandi linee intatti. Alla cavea si accede tramite delle gradinate laterali semicircolari, con seggi comodamente sagomati, sorprendentemente anatomici e confortevoli, dalle linee sinuose. Ogni fila termina con un elemento decorativo che congiunge lo schienale alla seduta dello spalto, un grifo modellato nella pietra e ancora parzialmente visibile.

Pietrabbondante

Altro elemento decorativo scultoreo sono le due figure di telamone poste alle estremità delle mura contenitive del terrapieno. In queste sculture il complesso di Pietrabbondante riprende quello che era uno stile comune ad altri luoghi della Campania, di cui alcune testimonianze sono presenti a Pompei e Sarno. In linea di massima il teatro poteva accogliere ben 2500 spettatori, garantendo un’acustica e una visibilità perfetta. Il palcoscenico era formato da tavole in legno i cui sostegni andavano ad incastrarsi in appositi blocchi di pietra modellati, quest’ultimi perfettamente conservati.

PietrabbondanteÈ davvero interessante osservare come questa tipica costruzione di stampo ellenistico sia stata mutuata dai sanniti, molto probabilmente influenzati dalla cultura latina che aveva importato tale modello. Un esempio sicuramente più noto e maestoso è quello del Santuario della Fortuna Primigenia dell’antica Praeneste, oggi Palestrina.

Le immagini contenute nella gallery potranno rendere meglio l’idea di questo magnifico luogo, intriso di storia e di arte, sicuramente non una delle mete turistiche più frequentate ma non per questo meno meritevole di attenzione. A ZONzo da appuntamento a tutti i viaggiatori per la prossima avventura alla scoperta dei luoghi più belli del globo!

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