21 Novembre 2020 - 15:31

Pompei, scoperta archeologica: rinvenute due vittime dell’eruzione

pompei

Durante le attività di scavo in corso a Pompei, sono sono stati rinvenuti due scheletri di individui colti dalla devastante eruzione

Durante le attività di scavo in corso in località Civita Giuliana, a circa 700 m a nord-ovest di Pompei, sono stati rinvenuti due scheletri di individui colti dalla devastante eruzione vesuviana. Si tratta di vittime della seconda corrente piroclastica la quale, nelle prime ore del mattino del 25 ottobre, si riversò con furia distruttiva su Pompei e sui paesi limitrofi, non lasciando scampo ai superstiti che si stavano dando alla fuga.

La prima vittima

La prima vittima risulta essere un giovane di età compresa tra i 18 e il 23/25 anni, alto circa 156 cm. Presenta il capo reclinato e denti e ossa del cranio visibili. Probabilmente era uno schiavo: a lasciarlo ipotizzare una serie di schiacciamenti vertebrali, forse determinati dall’abitudine di trascinare carichi pesanti. Per quanto riguarda gli indumenti, indossava una tunica corta (di cui è stata rilevata l’impronta del panneggio nel parte inferiore del ventre).

La seconda vittima risulta essere, invece, di un’età compresa tra i 30 e i 40 anni e alto circa 162 cm. La robustezza toracica fa dedurre che, anche in questo caso, si tratti di un uomo. Il volto è riverso nella cinerite mentre le braccia sono ripiegate con le mani sul petto; le gambe sono divaricate, le ginocchia flesse. L’abbigliamento della seconda vittima è più ricercato rispetto alla prima: indossa una tunica e un mantello, com’è reso evidente da impronte di tessuto ben visibili relative ad un mantello in lana, fermato sulla spalla sinistra.