Presidente della Repubblica, toto-Quirinale: chi per il dopo Napolitano?
Toto-Quirinale, chi sarà il nuovo Presidente della Repubblica Italiana? Scopri i 4 candidati e le loro percentuali di vittoria (Sondaggio a cura di ZON)
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La fine anticipata del secondo settennato (unicum in Italia) di Napolitano ha aperto ufficialmente il procedimento per l’elezione del nuovo Presidente della Repubblica, che coinvolge le due Camere e i rappresentanti delle Regioni.
In realtà, molto prima della votazione a scrutinio segreto dei “grandi elettori”, sono cominciate a circolare diverse voci su questo o quel candidato.
Fra le diverse opzioni presentate ci sarebbero già ben 4 figure che, con percentuali diverse, hanno buone possibilità di occupare “la poltrona” del Quirinale.
Sergio Mattarella: politico di “vecchia data” (deputato dal 1983 al 2008 con DC/PPI/Margherita, più volte ministro e vicepresidente del Consiglio con Massimo D’Alema) e, dal 2011, giudice costituzionale, sembra essere il favorito n° 1 alla successione di “Re Giorgio”.
Il suo nome è stato proposto dal PD, ma sembra essere molto apprezzato anche da Sel e Scelta Civica.
Al momento, però, non sembra sicura la sua elezione neanche al quarto scrutinio (dove è richiesta solamente la maggioranza assoluta), data la contrarietà di Forza Italia, ma le cose possono cambiare fino a quel momento.
La sua elezione, che rafforza anche il Governo data la sua estrazione politica e l’indicazione da parte del partito di maggioranza relativa, ha forti ricadute sul mantenimento delle “larghe intese”; uomo delle istituzioni, si cala perfettamente nel ruolo traghettatore (come fatto già in precedenza con D’Alema) della legislatura, al fine di far approvare le riforme necessarie per l’approdo a future elezioni.
– PERCENTUALE DI ELEZIONE: 65%
Giuliano Amato: il nome del fu “Dottor Sottile” riappare magicamente a ogni elezione del Capo dello Stato.
Il suo curriculum, al pari di Mattarella, è costellato di esperienze sia in Parlamento che nel Governo, tanto da diventare, nell’ultimo trentennio, l’uomo della Provvidenza.
Il giudice costituzionale (in carica dal 2013) è stato proposto, questa volta, dall’intero gruppo di centro-destra (capeggiato da FI) e potrebbe mettere (non poco) in difficoltà i democratici.
Anche Amato risulta l’uomo delle istituzioni capace di traghettare la “strana” legislatura alle prossime elezioni, ma il suo nome, come capitato anche in precedenza, non risulta del tutto gradito alla maggioranza delle componenti.
– PERCENTUALE DI ELEZIONE: 20%
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Romano Prodi: l’ex Presidente del Consiglio, ed eterno avversario di Berlusconi, è il nome a sorpresa che spacca qualsiasi equilibrio.
Proposto dalla minoranza PD e avallato dal M5S (il suo nome risulta tra i 10 candidati alle “Quirinarie”), rischia di diventare, per la prima volta, l’artefice delle disgrazie altrui.
Una sua elezione mette seriamente a repentaglio le “larghe intese” (dato il suo rapporto di amore/odio con i rappresentanti del centro-destra) e la tenuta del Governo Renzi.
Inoltre, la circolazione del suo nome durante la votazione del Parlamento in seduta comune può rappresentare un vero macigno per il PD, con la maggioranza del partito divisa fra l’elezione di un nome fortemente sostenuto dalla minoranza interna (ma disprezzato dal centro-destra) o la definitiva rottura con le diverse anime del partito.
– PERCENTUALE DI ELEZIONE: 10%
Ferdinando Imposimato: il magistrato, insignito del riconoscimento di “simbolo della giustizia” dall’ONU, è il candidato uscito dalle “urne on-line” del M5S.
Da sempre critico delle larghe intese e delle riforme del Governo (leggi “riforma costituzionale”) trova ben pochi sostenitori (non a caso) fra i grandi elettori.
Potrebbe convincere qualche “piccolo” gruppo in caso di quinta/sesta votazione, ma non trova alcuna sponda fra i partiti di maggioranza.
– PERCENTUALE DI ELEZIONE: 5%
Adesso, SCEGLI TU!
Partecipa al Sondaggio di ZON e scopri chi potrebbe vincere il Toto-Quirinale.
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