15 Settembre 2020 - 16:10

Prete ucciso a coltellate dopo una lite a Como

prete como

Un prete a Como è deceduto dopo le coltellate mortali sferrate da un cittadino straniero che si è poi costituito ai carabinieri

Il prete Don Roberto Malgesini, conosciuto come ‘prete degli ultimi‘, 51 anni, è stato ucciso questa mattina in centro a Como. A sferrare le coltellate mortali un senzatetto di origini straniere con problemi psichici che si è poi costituito ai carabinieri. Lo si è appreso dalla diocesi di Como.

L’uomo che ha ucciso don Roberto è un tunisino di 53 anni con vari decreti di espulsione alle spalle dal 2015. Il prete era molto noto in città per il suo impegno a favore dei migranti.

Da una prima ricostruzione dell’omicidio, don Roberto Malgesini stava iniziando il suo giro di distribuzione delle prime colazioni. Sotto casa, nella canonica di San Rocco c’è ancora la sua Panda grigia con tutto il necessario. Probabilmente il sacerdote ha trovato l’omicida ad aspettarlo. Si tratterebbe infatti di persona che don Roberto conosceva, un senza tetto al quale forniva assistenza e con il quale pare fosse anche in buoni rapporti. Resta da capire cosa sia successo tra i due, perché non vi sarebbero testimoni dell’aggressione. Don Roberto è stato colpito da varie coltellate, quella letale al collo. Il corpo era ad una ventina di metri dall’auto, dove c’è un piccolo spiazzo in cui si trovano solitamente gli immigrati. Dopo avere ferito mortalmente il prete, l’omicida è andato a piedi a costituirsi alla caserma dei carabinieri, che dista circa 400 metri da San Rocco. Lungo il percorso vi sono gocce di sangue lasciate dall’omicida.

Il cordoglio ed il dolore

In tanti, moltissimi di origine straniera, con gli occhi lucidi, sono arrivati con il passare delle ore davanti alla parrocchia nella piazza di San Rocco a Como. “Per me era come un padre – ha raccontato Gabriel Nastase, 36 anniquando sono arrivato dalla Romania, solo, senza casa e lavoro, è stato lui il primo ad aiutarmi, poi ho trovato un’occupazione ma con lui sono sempre rimasto in contatto, se avevo bisogno di medicine, di essere accompagnato per una visita, chiamavo lui. Non meritava di morire così, spero ci sia giustizia“.        Il sindaco di Como Mario Landriscina ha annunciato che proclamerà il lutto cittadino.