Primarie PD, l’Ipsos identifica l’elettore medio della competizione interna
Le primarie del PD vengono passate ai raggi X dall’istituto Ipsos. Nell’analisi effettuata emerge la chiara fotografia di un partito fondato sulla gerontocrazia
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È trascorsa circa una settimana dalle primarie PD e poche ore dall’incoronazione ufficiale del Segretario uscente Matteo Renzi.
Nel generale clima di entusiasmo e rincorsa ai posti che contano, l’Ipsos – Istituto statistico e di ricerca di mercato- ha condotto un accurato studio sulla competizione interna ai dem, tanto da identificare, in base ai dati a disposizione, l’elettore medio di questa tornata.
Lo studio portato avanti dall’istituto, però, non è del tutto incoraggiante ed evidenzia una situazione a dir poco preoccupante, anche se poco presa in considerazione, per il maggiore partito di centro-sinistra.
Infatti, in barba alla celebre rottamazione sbandierata durante l’ultima competizione democrats, Renzi ha avuto nel PD il solo effetto di “invecchiare” la propria base al fine di creare una vera e propria sponda (elettorale) partendo dagli over 50.
Andando per ordine, e considerando l’intero studio effettuato, si può dire che queste primarie hanno confermato, ancora una volta, come il vero male della politica italiana sia la gerontocrazia.
Dallo studio Ipsos, difatti, è possibile evidenziare due elementi che portano a questa convinzione e che, tra le altre cose, pongono in essere uno scontro generazionale tra diversi modi di intendere il nostro Paese.
Facenedo riferimento all’elettorato che si è recato ai “gazebo” la scorsa domenica, si evince che il 42% dei partecipanti rientra fra gli over 64 e che uno su due risulta pensionato.
Questo dato, in controtendenza con la politica “giovanilistica” dell’ex Premier, non solo permette di far concepire un’avversione dell’elettorato under 35, quello maggiormente colpito dalle politiche sul lavoro, alla matrice democratica ma anche la volontà di costruirsi, facendo leva sul 26% di votanti rientranti in questa categoria, una base solida fondata su questo nuovo, allettante, gruppo.
A questo, inoltre, si ricollega anche il secondo punto; coloro che hanno premiato Renzi sono compresi, per il 72%, nella fascia d’età tra i 50 ed i 65 (con un ulteriore 85% fra gli over 65 sempre a favore del Segretario eletto).
Anche in questo caso appare evidente che i “seguaci” delle politiche renziane sono, per lo più, coloro che hanno subito in maniera minore i disastri di due anni di Governo del Segretario o che vivono meno una realtà lanciata verso il collasso.
A chiudere la ricerca, infine, è la cosiddetta volatilità del voto: coloro che si sono recati nelle sedi del PD una settimana fa, sono esclusivamente i più legati ai “colori” democrats, senza alcun tipo di interferenza esterna.
La ricerca effettuata da Ipsos sulle primarie, quindi, disegna perfettamente quella che è la realtà italiana, dove uno stretto gruppo di persone si arroga, come spesso accade, il diritto di decidere e sapere cosa è meglio, o peggio, per le generazioni più giovani, al di là delle reali condizioni o esigenze delle stesse.
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