Rawan, la baby sposa morta dopo la prima notte
Un’emorragia interna stronca la vita della piccola Rawan, venduta come sposa dal patrigno per duemila euro. Denuncia dell’Unicef e indignazione sul web
[ads1]
La piccola Rawan, della comunità di Hardh, aveva solo 8 anni quando il suo patrigno l’ha venduta per centomila rial – ovvero poco più di duemila euro – a un quarantenne saudita che l’ha voluta in sposa. Non è sopravvissuta alla prima notte a causa di un’emorragia interna.
Le poche bambine sfuggite a questi assurdi scambi, raccontano che le uniche alternative sono morire, oppure scappare dal paese, come l’undicenne Ada al-Ahadal.
Questa sconvolgente notizia, portata alla luce da un giornalista freelance e che ha reso virale su tutta la rete, è stata quasi insabbiata dagli abitanti del luogo, i quali sostengono che la piccola Rawan non si sia mai sposata e che anzi, sia viva, ma ormai l’indignazione è scoppiata.
L‘Unicef stima che il 14% delle bambine yemenite si sposa prima di aver compiuto i 15 anni, e il 52% prima dei 18, e purtroppo il comandate di polizia di Hardh conferma che non esistono leggi che vietino alle ragazze di sposarsi prima dei 17 anni.
[ads1]
Facile immaginare che tipo di conseguenze atroci ci possano essere in seguito a unioni così improbabili, come quella della piccola Rawan, soprattutto dal punto di vista della salute. Queste spose bambine vengono costrette a una vita sessuale troppo precoce e ciò è stato denunciato anche da Human Rights Watch e da Unicef.
Una brutalità sadica che deve essere fermata perché viola il diritto all’infanzia di bambine piccolissime, che devono diventare donne prima del tempo, sfruttate come contenitori. Sono piccoli e delicati oggetti di piacere nelle mani di disgustosi orchi. Queste povere vittime sono condannate da adulti che non le hanno mai amate e che negheranno loro per sempre un vero amore.
[ads2]
ARTICOLO PRECEDENTE
ARTICOLO SUCCESSIVO