Renzi e le nuove mosse: appoggio esterno al Governo?
Il leader di Italia Viva e ago della bilancia dell’esecutivo Matteo Renzi ha più margine di manovra. Ora l’ex premier pensa all’appoggio esterno
Stabilità del Governo a rischio. Dopo il voto regionale, per Conte il peggio è stato scampato con il rischio di ritorno alle urne scongiurato dalla vittoria di Bonaccini in Emilia. Ora però, se la stabilità della legislatura è in cassaforte, non si può dire certo la stessa cosa per quanto riguarda l’assetto del Governo. Tutte le parti si sentono più libere e riprenderanno le classiche lotte interne all’esecutivo. La prova di questa instabilità si è potuta notare con scontro avvenuto sul decreto Milleproroghe 2020 dove il partito di Matteo Renzi, Italia Viva, ha preso le distanze dalla coalizione di Governo.
Proprio Matteo Renzi rappresenta la mina vagante all’interno della maggioranza, lui che ha creato in un certo senso questo Governo potrebbe presto defilarsi. L’ex premier mira a costruire un nuovo centro, e in queste ore sta meditando se ritirare la sua delegazione dall’esecutivo e annunciare l’appoggio esterno a Conte.
Renzi di questa idea ne ha parlato nelle analisi che ha svolto nel suo partito dopo il voto in Emilia-Romagna:”Pensavo che la vittoria di Bonaccini portasse il Pd a virare su una linea marcatamente riformista. Se invece andasse dietro ai 5S…“
Nel PD la mossa dell’ex premier era stata preventivata, ma per ora è prevalsa la linea di Franceschini, ovvero non fare la guerra a Renzi. Pragmaticamente, con la nuova legge elettorale, farebbe comodo se Iv riuscisse a costruire un’area di centro abbastanza grande da sottrarre voti importanti alla destra.
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