1 Marzo 2015 - 21:16

Riconoscimento della Palestina, l’Italia vota a favore dell’ambiguità

Riconoscimento della Palestina: la Camera approva due mozioni contrastanti perpetuando l’ambiguità politica sul conflitto in Medio Oriente. Israele plaude

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Riconoscimento della Palestina – Il 27 febbraio la Camera dei deputati ha approvato due mozioni: una presentata dal Partito democratico, l’altra dai gruppi di area popolare (NCD, UDC e Scelta Civica). Il governo si è detto favorevole a entrambe le proposte. È bene precisare che le mozioni non comportano vincoli sul piano giuridico, ma sono delle indicazioni politiche che il Parlamento rivolge al governo. L’esecutivo non è vincolato dal voto del Parlamento dal quale ha, tuttavia, ricevuto un orientamento preciso.

La mozione del PD è esplicita sulla strada da percorrere per il riconoscimento dello stato palestinese. Il testo presentato dai democratici impegna il governo “A continuare a sostenere in ogni sede l’obiettivo della costituzione di uno stato palestinese che conviva in pace, sicurezza e prosperità accanto allo stato d’Israele, sulla base del reciproco riconoscimento e con la piena assunzione del reciproco impegno a garantire ai cittadini di vivere in sicurezza al riparo da ogni violenza e da atti di terrorismo”. C’è quindi l’impegno per il governo a “Promuovere il riconoscimento della Palestina quale stato democratico e sovrano entro i confini del 1967 e con Gerusalemme quale capitale condivisa, tenendo pienamente in considerazione le preoccupazioni e gli interessi legittimi dello stato di Israele”.  Sostanzialmente si propone l’ipotesi dei “due popoli e due stati”. A sostenere la mozione anche il Ministro degli Esteri Paolo Gentiloni, secondo cui “C’è il diritto dei palestinesi a un loro Stato e il diritto dello stato di Israele a vivere in sicurezza di fronte a chi per statuto vorrebbe cancellarne l’esistenza. In questo quadro il governo valuta favorevolmente l’impulso parlamentare a promuovere il riconoscimento di uno stato palestinese e a fare tutti gli sforzi per riprendere il negoziato tra le parti”.riconoscimento della palestina

La proposta dei centristi non prevede espressamente il riconoscimento diretto della Palestina, ma lo subordina a una collaborazione con Israele. Impegna, infatti, il governo “A promuovere il raggiungimento di un’intesa politica tra il gruppo islamico Hamas e il suo antagonista laico Fatah che, attraverso il riconoscimento dello stato d’Israele e l’abbandono della violenza determini le condizioni per il riconoscimento di uno stato palestinese”. La mozione dei centristi antepone, quale condizione per la nascita della Palestina, la ripresa del dialogo tra israeliani e palestinesi e la fine della violenza.

L’esito della votazione alla Camera mostra, in realtà, una maggioranza spaccata tra l’ala sensibilmente più vicina allo Stato israeliano e quella schierata con la Palestina. I deputati M5S delle Commissioni Esteri e Difesa vedono nell’approvazione dei due testi: “Un bluff vergognoso da parte del governo, che ha votato due mozioni dal significato e dal valore diametralmente opposto sul riconoscimento della Palestina negando ancora una volta il sacrosanto diritto di esistere a un popolo che da 67 anni attende giustizia”. 

Comprensibilmente amaro il commento proveniente dai territori  palestinesi occupati. L’Olp fa sapere che: “È infe­lice che la riso­lu­zione non s’impe­gni per l’incondizionato e uffi­ciale rico­no­sci­mento dello Stato di Pale­stina. Chiediamo al governo italiano di riconoscere lo Stato palestinese senza condizioni”. Per Israele il voto alla Camera rappresenta un successo; è evidente la soddisfazione espressa dall’ambasciata israeliana di Roma: “Acco­gliamo posi­ti­va­mente la scelta del Par­la­mento ita­liano di non rico­no­scere lo Stato pale­sti­nese e di aver prefe­rito soste­nere il nego­ziato diretto fra Israele e i pale­sti­nesi, sulla base del prin­ci­pio dei due Stati, come giu­sta via per con­se­guire la pace”.

La proposta relativa al riconoscimento dei due Stati riecheggia dai tempi degli Accordi di Oslo.

Oggi, dopo circa vent’anni, quest’idea è rimasta lettera morta e la proclamazione dello Stato palestinese, che di fatto è privo di una reale sovranità sul suo territorio, appare un miraggio.

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