26 Ottobre 2021 - 12:46

Riforma pensioni: ecco che cos’è la modalità in due tempi

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La nuova riforma delle pensioni potrebbe togliere ufficialmente la Quota 100 e annessi. Piano piano, sta avanzando la proposta di Tridico

Il tema è di quelli ostici. Del resto, la riforma delle pensioni è da sempre un cruccio molto difficile da affrontare, per qualsiasi Governo. Il confronto tra Mario Draghi e le parti sociali sta continuando, nella speranza di trovare un punto d’incontro. Un tema urgente, dato che Quota 100 va ad esaurirsi a fine anno. Quello di Salvini è stato un flop, e dunque sta avanzando la “sostituzione”.

La misura si è rivelata non sostenibile nel lungo periodo (come ha certificato, del resto, la stessa Corte Dei Conti) e tutto ciò è stato ribadito nelle ultime ore dal premier Mario Draghi. In manovra si parla di ricorso a Quota 102 o Quota 104. Il giudizio dei sindacati sulle ipotesi avanzate in alternativa è stato categorico. 

La proposta Quota 102 e 104, se venisse confermata dal Governo, costituirebbe una vera e propria presa in giro per i lavoratori. Con quei vincoli solo poche migliaia di persone nei prossimi anni potranno accedere alla pensione.” Questo è quanto dichiarato dal segretario confederale della CGIL Roberto Ghiselli.

L’ipotesi delle Quote non convince nemmeno Carlo Bonomi, presidente di Confindustria.

Le parole di Bonomi

Il presidente di Confindustria, Carlo Bonomi, ribadisce il no alle quote sulle pensioni e chiede un intervento sui lavori usuranti. Lo fa a margine dell’assemblea dell’Unione Industriali di Torino, in cui ha sottolineato: “Siamo fortemente contrari a quota 100, 102 o 104 perché guardiamo i numeri da imprenditori e i numeri dicono che quota 100 non ha ottenuto l’effetto che ci aspettavamo.”

Ricordo che ci era stato detto che per uno che andava in pensione venivano assunti in tre. Quindi non abbiamo neanche l’effetto sostitutivo. Quindi stiamo pensionando chi un lavoro ce l’ha e non stiamo offrendo un lavoro ai giovani. Noi riteniamo, invece, che si debba lavorare sui lavori usuranti, sui quali effettivamente c’è un problema. Va rivisto lavoriamo su quello.” ha poi dichiarato.

Al Carroccio, invece, hanno capito di non poter difendere Quota 100 e allora hanno cambiato strategia. Il mantra è quello di non ritornare alla Fornero, di nuovo. Il “nuovo” tormentone. Che però sa già di vecchio e stantio.

La proposta di Tridico

Tra le candidate a sostituire Quota 100 per la riforma delle pensioni, c’è la proposta di Tridico. Parliamo della pensione “in due tempi“. L’ipotesi è di anticipare, per chi abbia compiuto 63-64 anni e volesse lasciare il lavoro, la quota contributiva della pensione. In questo modo si rinvierà l’assegno totale, comprensivo anche della parte retributiva, al compimento dei 67 anni.

Una volta raggiunta la pensione di vecchiaia invece al lavoratore spetterà l’assegno pieno, completo di quota retributiva e quota contributiva. Ovviamente, il requisito minimo per accedervi è quello di essere in possesso di almeno venti anni di contribuzione e aver maturato al momento della scelta una quota contributiva di pensione di importo pari o superiore a 1,2 volte l’assegno sociale.

Una proposta interessante, che non è detto che si concretizzi.