4 Marzo 2016 - 17:51

Gli recapitano un pennarello esplosivo: perde due dita

pennarello esplosivo Augusto Piccoli all’ospedale Civile di Brescia (Fotogramma/Bs)

Un anziano si reca in biblioteca e porta con sè un pennarello che gli era stato recapitato per posta; un evento comune che gli stravolge il quotidiano: quello che ha tra le mani è un pennarello esplosivo

Rezzato. Una giornata come tante altre. Un sessantanovenne sceglie di andare nella biblioteca del suo paese e prende con sè, tra le altre cose, un pennarello che era stato recapitato in busta chiusa al precedente inquilino, come la vittima stessa racconterà. Sarebbe potuto essere anche un altro pennarello, la scelta è stata casuale. Ancora non sa che è un pennarello esplosivo.

Augusto Piccioli, sottufficiale in pensione dell’aeronautica, arrivato alla biblioteca comunale di Rezzato, si accomoda come sua abitudine. Estrae dalla tasca il suo pennarello e appena ne toglie il tappo, gli esplode tra le mani.
Tanta paura, il volto e le mani feriti da un’esplosione che gli ha fatto perdere due dita all’arto sinistro.

I celeri soccorsi lo portano agli Spedali Civili di Brescia. Intanto, dalle prime indagini dei Carabinieri di Brescia, è risultato che il pennarello esplosivo fosse stato armato con polvere pirica.
Desta particolare preoccupazione il fatto in quanto ricorda le svariate opere criminali di colui che la stampa ribattezzò unabomber.

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Carabinieri indagano. Clicca per la fonte

La descrizione che Piccioli fa della busta è molto inquietante: in un’intervista al Corriere di Brescia, l’uomo spiega che il pennarello era infilato tra le pagine di una brochure pubblicitaria, indirizzata, appunto, al precedente inquilino. Il pensionato spiega ancora che il pennarello esplosivo non sembrava in nulla sofisticato, se non per un filo sottile che pendeva dal cappuccio a cui non ha dato peso: nulla gli ha fatto pensare che quel pennarello grigio dal tappo nero sarebbe esploso con il boato di un mortaretto.

Tuttavia si indaga anche sul passato del precedente inquilino, anch’egli pensionato di Rezzato, essendo probabile che qualcuno possa esser tornato per vendicarsi.