Roma: un’istantanea del passato
Roma: città dal passato intramontabile, continua ad accogliere milioni di visitatori affascinati dal suo perfetto connubio tra passato e contemporaneo
[ads2] “Facciamo dunque che Roma sia un’entità psichica dal passato similmente lungo e ricco, una entità in cui nulla di ciò che un tempo ha acquistato esistenza è scomparso, in cui accanto alla più recente fase di sviluppo continuano a sussistere tutte le fasi precedenti”.
Passeggiando tra le strade, le piazze e i vicoli della città di Roma, si percepisce chiaramente la sensazione descritta da Sigmund Freud nel passo sopracitato. Sembra che i cambiamenti avvenuti nel susseguirsi delle varie epoche, testimoniati dalla imponente architettura, non siano mai stati cancellati e che siano stati impressi, come in un’eterna fotografia, nel suo sky-line. Questa settimana, A Zonzo, fa tappa nei luoghi della capitale solitamente celati al pubblico che più testimoniano e rievocano le tracce dell’antico impianto inglobato dalla Roma contemporanea.
Il piccolo tour alla scoperta di Roma, inizia alle Terme di Diocleziano, il maestoso impianto costruito intorno al III sec. d.C. e riusato interamente intorno al XVI secolo. Le Terme di Diocleziano sono un valido esempio del degrado che colpì la città di Roma tra il ‘400 e il ‘600, secoli in cui i monumenti antichi furono depredati, saccheggiati e usati come materiali da costruzione, lasciando la città in un stato di abbandono. Non sempre Roma è stata, infatti, caput mundi. Ciò che più affascina i visitatori e interessa gli studiosi di restauro, è la permanenza dei frammenti delle strutture romane nel complessivo impianto costruito nel XVI secolo. Michelangelo, infatti, fu la mano sapiente che trasformò la sala dei bagni delle Terme nell’attuale Basilica di Santa Maria degli Angeli e dei Martiri, al cui interno ed esterno sono presenti mura romane e colonne originali in granito. La Basilica, progettata da Michelangelo e continuata da Vanvitelli, non ha dimenticato nessuna delle sue fasi costruttive.
La seconda tappa è il Planetario, un ambiente delle antiche Terme di Diocleziano, normalmente chiuso al pubblico. All’interno del Planetario si vede chiaramente l’antica struttura in muratura romana arricchita dalla struttura in ferro di epoca ottocentesca. Nell’Ottocento infatti, questo piccolo edificio delle Terme, per la sua straordinaria cupola, venne adibito a Planetario, grazie alla costruzione di una struttura in ferro alla quale furono collegati i proiettori rivolti verso la calotta. Il Planetario è rimasto inutilizzato per molti anni a partire dal ventennio fascista, periodo in cui perse la sua funzione per poi essere assorbito, negli anni ’90, dal Museo Provinciale. La commistione tra muratura romana e struttura in ferro, rappresenta chiaramente il passato in tutte le sue epoche.
L’ultima tappa del tour è il celebre Pantheon, in particolare all’interno dell’intercapedine muraria, anch’essa normalmente chiusa al pubblico. Il Pantheon è sicuramente uno degli edifici romani che più testimoniano la convivenza tra antico e contemporaneo, avendo subito stesso nell’antichità una ricostruzione. L’originale sito del I sec. a.C venne ricostruito dopo due secoli, realizzando quella che attualmente risulta essere la costruzione più straordinaria esistente. La cupola del Pantheon è stata, infatti, imitata e studiata ovunque, per l’assurdità e la straordinarietà dell’impresa. Ciò che la rende una delle cupole più complesse esistenti, è la capacità di reggersi autonomamente senza una struttura portante, grazie all’impiego di materiali che dal basso verso l’alto diventano più leggeri e meno spessi. Lo spazio che separa la cupola dal muro esterno, largo all’incirca sei metri, è stato arricchito e articolato da piccole camere private destinate alla preghiera. Ricordiamo infatti, che intorno al 600 d.C. il Pantheon era un luogo di culto cristiano.
I siti visitati per la rubrica A Zonzo, sono solo alcuni dei luoghi di Roma, con cui la città stessa si racconta tracciando uno ad uno i capitoli della sua storia.
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