6 Febbraio 2018 - 10:34

Russiagate, i legali sconsigliano a Trump di testimoniare

dazi

I legali di Donald Trump hanno invitato il Presidente a non testimoniare davanti a Mueller, il procuratore che indaga sul Russiagate

Il Russiagate, ovvero l’indagine su presunta influenze russe in favore di Donald Trump nelle ultime elezioni presidenziali americane, continua a infittirsi. Già negli scorsi mesi sono emersi sempre più elementi che potrebbero far pensare a un‘ingerenza del Cremlino nelle elezioni, al fine di favorire Donald Trump contro i Democratici. Tuttavia, all’attuale stato delle cose non è ancora chiaro quanto l’azione russa abbia effettivamente influenzato l’esito elettorale, né in che forme e con che entità Trump abbia beneficiato del supporto straniero.

Alla situazione attuale, si aggiunge un tassello complesso. I legali di Trump, infatti, avrebbero consigliato al Presidente USA di non testimoniare di fronte a Mueller, il procuratore che indaga sul caso. A questo punto Trump potrà decidere di seguire la linea dei suoi legali, o presentarsi a testimoniare. La decisione, quale che sia, segnerà una svolta nelle indagine: se Trump testimoniasse, potrebbe far emergere elementi delicati; se rifiutasse, il procuratore potrebbe emettere un mandato di comparizione davanti a un grand jury nei confronti del presidente, aprendo uno scontro in tribunale che potrebbe arrivare fino alla Corte Suprema.

Ma il rifiuto di testimoniare avrebbe anche un importante significato politico, perché verrebbe letto da molti come la conferma del fatto che Trump stia effettivamente nascondendo qualcosa.

I legali sono convinti che il presidente, negli atti che gli sono contestati, abbia agito nell’autorità che gli è data dalla costituzione americana e quindi non debba essere sentito per atti di cui non deve rendere conto a un procuratore. Di questo avviso sono in particolare John Dowd e Jay Sekulow, mentre l’unico favorevole a testimoniare è Ty Cobb, convinto che la Casa Bianca debba fare tutto quello che è in suo potere per cooperare con le indagini e non mostrarsi in fallo.

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