19 Novembre 2016 - 11:11

Salvini arrestato in Russia. La campagna per il NO gli si è ritorta contro

salvini

Salvini arrestato in Russia. La campagna al favore del NO si è ritorta contro il leader leghista, che non si era evidentemente documentato sulle leggi che regolano il diritto di sciopero nel regno dello zar Putin

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Salvini arrestato in Russia, ma purtroppo neanche loro hanno tollerato la sua sgangherata demagogia per più di qualche ora, e alla fine l’hanno rilasciato. L’episodio è di qualche ora fa, e ha visto protagonista il povero Matteo Salvini, arrestato dalle autorità di Mosca a causa della sua solita aggressiva fantapolitica senza senso.

Il leader leghista si trova in questi giorni a Mosca per far valere le ragioni del NO al referendum anche presso la comunità degli italiani residenti in Russia. Purtroppo però oltre ad essere, suo malgrado, un omonimo del suo odiatissimo Renzi, mostra di essere anche, come lui, un giovane demagogo in cerca di consenso.

Dopo aver compiuto la sua missione di indottrinamento della comunità italo-russa, Salvini si era recato nella Piazza Rossa per le consuete foto di rito a beneficio della stampa. Le Forze dell’Ordine che pattugliano ogni secondo il cuore della Russia zarista, però, in conformità alla legge che vieta di esporre striscioni con slogan politici senza aver prima chiesto l’autorizzazione, si è avvicinata all’allegro gruppetto di manifestanti ed ha chiesto spiegazioni.

Sul cartello esposto da Salvini c’era scritto IO VOTO NO, A DICEMBRE RENZI A CASA. Non contento di ciò, comunque, il leader del Carroccio ha rincarato la dose ed ha indossato la maglia de Milan, sempre a beneficio dei cronisti presenti, ed è stato allora che le autorità hanno iniziato a non sopportare più lui e la sua corte di santimbanchi.

Salvini arrestato sì, ma poi quasi subito rilasciato. Certo, siamo convinti che questo episodio, evitabilissimo e banale, darà nuovo slancio alla sua prosopopea e lo spingerà a dire che qualcuno ha voluto mettere a tacere la democrazia e lui, suo esimio rappresentante.

Chissà se LERCIO ci ricamerà sopra una delle sue storie assurde. Forse no, è una cosa già assurda e ridicola di suo che non serve inventare ulteriori dettagli. Matteo, prima di andare all’estero, documentati sulle leggi che regolano quel Paese. I politici normali lo fanno!

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