18 Maggio 2016 - 10:26

Salvini show, tra insulti e contestazioni

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Salvini show ieri pomeriggio a Battipaglia; il segretario della Lega Nord dà spettacolo e trasforma il suo comizio in uno spot antieuropa e antigoverno tra insulti e contestazioni

[ads1]Salvini show a Battipaglia. Il segretario della Lega Nord si è esibito nella migliore delle sue arti, quella dell’insulto. Convocato per supportare il candidato sindaco alle prossime elezioni comunali di Battipaglia, Guglielmo Marchetta, il suo intervento si è trasformato nell’ennesimo spot antigoverno e antieuropa, confondendo quella che è una piazza locale con i soliti palchi di rilevanza nazionale che è abituato a calcare, televisivi e non.

Giunto in anticipo rispetto all’orario comunicato e riportato sui manifesti, il suo intervento è durato più o meno una trentina di minuti. Grande l’affluenza dei cittadini, che aspettavano con interesse, e forse anche curiosità, di ascoltare cosa il leader di un movimento, sulla carta, così lontano dal sud, avesse da dire. Attese deluse abbondantemente, dal momento che Salvini non ha toccato minimamente quelli che sono i temi locali, ne legati al candidato che era venuto ad appoggiare ne alla città di Battipaglia, che pure conta un numero cospicuo di sostenitori.

Ha iniziato a parlare dei soliti temi di cui si fa ormai portabandiera da quando ha assunto la guida della Lega:immigrazione, dipendenza dai dettami dell’europa, il governo Renzi, l’urgenza di cacciare via gli attuali detentori dell’esecutivo. Nessuna traccia né del territorio, né del candidato, né tantomeno della città che gli ha in questo pomeriggio fornito un palco per parlare.

E’ arrivato in auto, scortatissimo, come un divo. Ha parlato brevemente e altrettanto da divo ha lasciato la centralissima Piazza della Repubblica di Battipaglia. Sin dall’inizio entrando nella piazza, la cui area era stata interdetta al traffico da un cordone di forze dell’ordine oltremodo esagerato, si era capito che non sarebbe stato un pomeriggio tranquillo.

Ma la tranquillità non è stata spezzata dai soliti contestatori “dei centri sociali”, come li chiama sempre Salvini, bensì da lui stesso. Il segretario della Lega, infatti, non percependo alcun dissenso e trovando, evidentemente, la folla troppo tranquilla, civile e attenta, si è ben guardato dall’apprezzare l’attenzione e li ha invece aizzati, tacciandoli, a un certo punto, di essere, testuali parole, “CHIACCHIERONI“.

Difficile dare del chiacchierone a chi sta in silenzio.

A questo insulto gratuito i giovani presenti hanno risposto con urli e insulti, fischi, rumore di campanacci…di tutto di più. Salvini non si è scomposto e felice della sua impresa ha lasciato la piazza come Bono Vox lascia il palco al termine di un concerto. Le forze dell’ordine presenti sul posto non hanno faticato a calmare gli animi, anche perché era evidente l’intenzione di ognuno dei presenti, di ogni età e orientamento politico:ascoltare Matteo Salvini.

Ma lui evidentemente si trova a suo agio solo tra gli insulti, ricorrenza atavica del suo partito e di coloro che lo hanno preceduto alla guida. Alla fine, dopo lo sgombero del palco, alcuni hanno gettato della candeggina pura sul selciato, per “disinfettare” la piazza occupata poco prima da Matteo Salvini. Inconcludente più che mai, deludente più che mai, arrogante come sempre. Questo il pomeriggio di Matteo Salvini a Battipaglia.

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