14 Dicembre 2018 - 16:55

Famiglia cacciata da Sprar, diatriba tra Salvini e Famiglia Cristiana

Matteo Salvini Forza Italia

Il Ministro dell’Interno e il noto settimanale cattolico hanno avuto un botta e risposta in merito a una famiglia ghanese cacciata da un centro accoglienza

Negli scorsi giorni, Famiglia Cristiana ha parlato di una famiglia di richiedenti asilo cacciata da un centro accoglienza nel cuor della notte. Il marito ghanese, la figlia di 6 sei e la moglie nigeria incinta di un secondo figli sono stati allontanati da un centro di prima accoglienza per richiedenti asilo in Provincia di Crotone, criticando Salvini per il decreto Sicurezza recentemente approvato.

Il Ministro ha oggi risposta alle accuse dicendo che “Il Decreto sicurezza  non e’ retroattivo e non caccia i bambini dai centri di accoglienza“. Si è poi lanciato in una stoccata contro il settimanale cattolico: “Eppure, per Famiglia Cristiana, una famiglia ghanese sarebbe finita improvvisamente in mezzo alla strada per colpa mia. Falso. L’allontanamento dalle strutture riguarda tutti quelli che non hanno piu’ diritto a rimanervi, come e’ sempre avvenuto anche prima del mio Decreto“.

Non si è fatta attende la risposta di Famiglia Cristiana, che ha rilasciato una dichiarazione in cui conferma la ricostruzione fatta nell’articolo da cui è partito il caso. “In relazione alla vicenda dell’allontanamento, nel cuore della notte, da un centro di prima accoglienza di Crotone di una famiglia di richiedenti asilo (il marito ghanese, la moglie nigeriana incinta e con una bimba di sei mesi ), confermiamo punto per punto la cronaca pubblicata dal nostro giornale nel numero di edicola“. Si ribadisce, inoltre, la critica al decreto voluto dal Ministro: “Suggeriamo al ministro Salvini di leggere il suo cosiddetto decreto sicurezza, prima di fare le sue esternazioni. Il suo decreto infatti ha abolito il permesso di soggiorno per protezione umanitaria, inducendo a svuotare i centri di accoglienza e lasciando in strada coloro che erano nelle liste di attesa per accedere ai progetti Sprar (Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati). Prevede solamente forme di protezione residuali speciali e, allo stato attuale, in attesa dei decreti attuativi, non specifica chi tutelare, come, quando e dove.