4 Giugno 2019 - 14:39

Sarri a Vanity Fair: “Il richiamo dell’Italia è forte”

Maurizio Sarri

Maurizio Sarri, in un intervista a Vanity Fair, confessa il suo desiderio di tornare in Italia e fa anche una promessa particolare sul suo abbigliamento

Per noi italiani il richiamo di casa è forte. Senti che manca qualcosa. È stato un anno pesante. Non potrò allenare 20 anni. È l’anagrafe a dirlo. È roba faticosa, la panchina. Quando torno a casa in Toscana mi sento un estraneo. Negli ultimi anni ci avrò dormito trenta notti“. Si apre così la lunga intervista rilasciata da Sarri a ‘Vanity Fair nella quale il tecnico fresco vincitore dell‘Europa League si confessa a 360 gradi.

Il tecnico toscano parla anche dei possibili attacchi da parte dei tifosi del Napoli nel caso del suo ormai probabile trasferimento agli odiati rivali della Juventus. “La professione può portare ad altri percorsi, non cambierà il rapporto. Fedeltà è dare il 110% nel momento in cui ci sei. Che vuol dire essere fedele? E se un giorno la società ti manda via? Che fai: resti fedele a una moglie da cui hai divorziato? L’ultima bandiera è stata Totti, in futuro ne avremo zero” sono state le parole di Sarri, che ha liquidato così le polemiche che lo circondano.

Chiusura scherzosa sul suo abbigliamento, ritenuto poco elegante e oggetto di numerose battute soprattutto in terra britannica. “Tuta? Se la società mi imponesse di vestirmi in un altro modo, sarei costretto ad accettare” ha chiosato Sarri, famoso ormai in tutta Europa per la sua inseparabile tuta forse poco istituzionale ma molto efficace visti i risultati del tecnico toscano negli ultimi anni tra Empoli, Napoli e Chelsea.