Scandalo Di Maio, il fascicolo sugli abusi edilizi è in Procura
Dopo l’inchiesta delle Iene sui lavoratori in nero nell’azienda della famiglia Di Maio, arrivano in Procura gli atti relativi ai quattro presunti abusi edilizi
Non accenna a placarsi lo scandalo che ha investito la famiglia Di Maio. Negli scorsi giorni infatti un servizio de Le Iene ha posto i riflettori su un caso di sfruttamento del lavoro nero da parte di Antonio Di Maio, il padre di Luigi, attuale Ministro del Lavoro e dello Sviluppo Economico e leader politico del Movimento 5 Stelle. In quel caso, un ex dipendente ha denunciato condizioni di illegalità relative al trattamento dei lavoratori nell’azienda di famiglia (il Ministro Di Maio detiene infatti quote della società). Nelle ultime ore, la Polizia ha sequestrato alcune aree dei terreni di proprietà di Antonio Di Maio. L’accusa infatti è che quattro piccoli manufatti, piccole opere di pertinenza di una vecchia masseria, sarebbe stati realizzati senza permesso nel fondo di cui è comproprietario Di Maio senior. Attualmente, il materiale è al vaglio della Procura di Nola, che ha ricevuto dai Vigili Urbani di Mariglianella il fascicolo sui presunti abusi edilizi.
Il Movimento 5 Stelle, finora, ha fatto quadrato attorno al proprio leader a seguito delle indagini che investono il padre. Il padre, da parte sua, si è assunto ogni responsabilità, chiamando fuori causa il figlio in merito alla totalità della vicenda. Anche Roberto Fico, esponente del Movimento e Presidente della Camera, ha manifestato solidarietà a Di Maio. Si tratta di un gesto politico importante, considerate le diverse posizioni su alcuni temi, che creano divisioni nel partito. Proprio recentemente, ad esempio, Fico ha espresso distanza dalle posizioni del Movimento in merito al decreto sicurezza e al Global Compact. Parlando con alcuni giornalisti sul decreto sicurezza, ha infatti affermato che “se la mia assenza al momento della votazione è stata interpretata come una presa di distanza dal provvedimento avete interpretato bene“, mentre sul tema migrazioni ha dichiarato che “l’Italia dovrebbe dire sì al global compact ed invito tutti a leggersi davvero il contenuto di questo accordo, perchè, tra l’altro,ci consentirebbe di non restare soli nella gestione del fenomeno dell’immigrazione“.
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