23 Luglio 2018 - 17:19

Scintille tra Trump e Rouhani, tra minacce di guerra

dazi

Rouhani aveva minacciato pesanti reazioni militari in caso di atti ostili, oggi il presidente USA Trump intima di stare attento

Le tensioni Usa-Iran preoccupano da tempo la diplomazia internazionale, soprattutto dopo il ritiro dell’amministrazione Trump dall’accordo sul nucleare iraniano, avvenuto a maggio. Proprio a causa di questi nodi irrisolti, negli scorsi giorni, il presidente Rouhani aveva minacciato “la madre di tutte le guerre” qualora gli americani decidessero di intraprendere un conflitto militare contro l’Iran.

La risposta di Trump non si è fatta attendere. Famoso per le sue reazioni rapide e non sempre commisurate, spesso esternate su Twitter, oggi Trump ha dichiarato: “Non minacciare mai più gli Stati Uniti o ne pagherete le conseguenze, come pochi nella storia ne hanno sofferte prima. Non siamo un Paese che tollererà più le vostre stupide parole di violenza e morte. Fate attenzione”. Il tweet, destinato a scaldare gli animi, non è l’unica reazione statunitense alle parole del leader iraniano.

Mike Pompeo, segretario di stato, ha infatti dichiarato: “Il livello di corruzione e ricchezza tra i leader del regime dimostra che l’Iran è guidato da qualcosa che assomiglia alla mafia più che a un governo.” Ha poi chiosato: “Qualche volta sembra che il mondo sia diventato insensibile davanti all’autoritarismo del regime in casa ed alle sue campagne di violenza all’estero, ma l’orgoglioso popolo iraniano non resta in silenzio sui molti abusi del suo governo”. Infine, Pompeo ha chiesto agli altri paesi di ridurre a zero le importazioni di petrolio dall’Iran, iniziando da subito, quindi qualche mese prima che entrino in vigore le sanzioni americane.

Questo tipo di dichiarazioni si inseriscono in una situazione già tesa. In effetti, dal punto di vista esclusivamente letterale Rouhani non ha torto: un ipotetico attacco americano all’Iran sarebbe in grado di scatenare una reazione diplomatica a catena che difficilmente si arresterebbe in un’area locale, ma anzi coinvolgerebbe anche la Russia.

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