Scissioni e nuovi partiti, ecco come cambiano Camera e Senato
Renzi e il nuovo partito, la nuova DC, Lorenzin nel PD, Toti fonda “Cambiamo”: ecco la nuova formazione delle camere
Grandi manovre politiche in atto in parlamento. Dopo la formazione del nuovo Governo, i partiti si riassestano con scissioni o singoli cambi di casacca. Clamorosa è stata sicuramente la scissione di Renzi. L’ ex premier alla camera, con il suo gruppo “Italia Viva”, si porta con se 38 transfughi dal PD, uno da Forza Italia, Civica Popolare e Partito Socialista.
Matteo Renzi, però, si tira fuori e dichiara: “Io non parteciperò a nessun tavolo perchè non avrò nessun ruolo”. Il Senatore di Firenze ambisce a creare un gruppo autonomo anche al Senato dove arrivano in suo aiuto Nencini (Psi) e Conzatti (Fi).
Si ridimensiona anche il centro. Lorenzo Cesa, ex Udc, ha annunciato la nascita di un partito di area democristiana:“Sarà una Dc proiettata al futuro. Il simbolo? Lo scudo crociato”. Al progetto democristiano potrebbero aderire molti rappresentanti dell’area cattolica.
Il centro-destra ha un nuovo partito. Giovanni Toti, ex fedelissimo di Berlusconi e presidente della Liguria, ha fondato a Roma “Cambiamo”. Il nuovo soggetto politico nasce dalla voglia di Toti di costruire un’alternativa a Forza Italia che sia più vicina a Salvini e Meloni. Seguono Toti: Massimo Berutti, Gaetano Quagliariello, Gino Vitali e Paolo Romani Stefano Benigni, Manuela Gagliardi, Claudio Pedrazzini, e Alessandro Sorte.
La scissione di Toti preoccupa Forza Italia che perde pezzi al Senato. Mara Carfagna ammette il momento di difficoltà ma garantisce che non ci saranno avvicinamenti verso il nuovo partito di Renzi. Secondo indiscrezioni, Conte, vorrebbe formare un “cuscinetto” nell’area di Forza Italia per rimediare a possibili mosse a sorpresa di Renzi.
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