Sea Watch, nuovo scontro tra l’equipaggio della nave e Salvini
La Sea Watch, ferma ancora al largo di Lampedusa, ha il divieto categorico di approdare in Italia. E Salvini ancora non concede lo sbarco assistenziale
I bulli, di solito, erano una figura che si istituiva in età molto più infantile/adolescenziale. Nel Governo italiano, invece, si ha a che fare con un bullo “stagionato“, che pretende sempre le sue ragioni. Naturalmente, questa persona risponde al nome di Matteo Salvini. Ancora una volta, infatti, il ministro dell’Interno pone categoricamente alla Sea Watch 3 il divieto di sbarcare in Italia. La ONG, ormai, naviga da 13 giorni al largo di Lampedusa, in attesa di un segno o di una conferma per sbarcare i migranti.
“Non ce la facciamo più, qui siamo come in prigione, aiutateci a sbarcare presto, a mettere i piedi giù da questa barca. Siamo tutti stanchi, esausti. Pensate ad una persona appena uscita di prigione e fuggita dalla Libia, che ora si trova qui seduta o sdraiata. Immaginatevi come debba sentirsi questa persona. A bordo manca tutto, non possiamo fare niente, non possiamo camminare né muoverci perché la barca è piccola mentre noi siamo tanti. Non c’è spazio.” dichiara un migrante “prigioniero” dalla Sea Watch 3, in attesa di sbarcare in un porto sicuro e di mettere i piedi a terra.
Categorico, però, arriva a rispondere Matteo Salvini, che dimostra una posizione irremovibile e non arretra dalla propria linea dura: “La Sea Watch in Italia non ci arriva, possono stare lì fino a Natale. In 13 giorni se avessero avuto veramente a cuore la salute dei migranti sarebbero andati e tornati dall’Olanda. L’Italia non si fa dettare la linea da una ONG che non rispetta le regole. Qualunque sarà la decisione di Strasburgo, la nostra linea non cambia.”
Situazione, dunque, a dir poco critica.
ARTICOLO PRECEDENTE
La Compagnia del Cigno al Giffoni Experience il 22 luglio 2019
ARTICOLO SUCCESSIVO
Federica Lepanto, le critiche per la sua partecipazione a Temptation Island