Software anti-plagio, la paura degli studenti fa novanta
Scrivere in italiano corretto per molti studenti è una fatica: c’è chi non ama farlo a prescindere e chi comunque, nonostante gli studi non riesce a preparare un testo consono e corretto
Studenti e scrittura, un binomio non sempre perfetto. I motivi sono molteplici: le scarse basi linguistiche o la scarsa passione per la lingua scritta.
Ogni corso di studi, però, termina con una tesi: a breve tutti i maturandi italiani dovranno consegnare la cosiddetta tesina, mentre tantissimi sono gli universitari che preparano la tesi per concludere il proprio corso di studi.
Un po’ per l’abitudine presa sui banchi di scuola, tutti gli studenti italiani tendono a copiare: chi non lo ha mai fatto? Chi non ha mai preso un saggio breve di un fratello maggiore per riproporlo al professore? Quasi tutti, anche tra noi lettori! Ebbene qualcosa è cambiato e bisogna prestare massima attenzione.
Da tempo ormai tutti i docenti sono dotati del software anti-plagio che controlla i testi.
Non lo sapevate?
Eppure è così: i copia incolla al tempo dei laptop e dei tablet è diventato un must, specialmente per tesi e tesine, ma i rischi sono sempre maggiori. La scorciatoia recupera tempo è un rischio costante.
Da diversi anni, in particolare nelle università italiane, docenti ed assistenti “vivisezionano” gli elaborati di studio degli studenti proprio con questi software antiplagio, di cui il più gettonato sembra essere No Plagio.
In rinomate università come la Ca’ Foscari di Venezia, la Bocconi di Milano e l’Alma Mater di Bologna, i software anti-plagio vanno per la maggiore, ma questa nuova tendenza si sta sviluppando anche nel resto della Penisola.
La scopiazzatura è diventata ufficialmente vietata, così come la compravendita di testi esistenti, attività che va per la maggiore nei forum degli studenti. Noi lo sappiamo!
Copiare parti intere di testi è comunque un reato: è sempre meglio indicare la fonte in calce nelle note di una tesina o di una tesi, così come bisogna inserire le fonti nella bibliografia. Perché non farlo? Si evitano i controlli dei software anti-plagio e si vive tranquilli oltre che con la coscienza pulita.
I testi inediti lo sappiamo bene sono di difficile creazione, impegnano maggiormente, ma premiano anche sotto il profilo didattico e di voti.
Peraltro i software anti-plagio non solo sono in grado di scovare il testo identico, ma sono persino in grado di carpire le traduzioni; da tempo, infatti, per tentare di eludere i controlli si tenta di utilizzare testi in lingua straniera, ma anche in questo caso è diventato improbabile riuscire a farlo e l’unico premio che si ottiene è una “Bella figuraccia” .
Recentemente le parti di tesi copiate sono tornate alla ribalta a causa del “caso Madia” e allora è probabile che l’attenzione dei professori e dei relatori sia maggiore, infatti nessuno ci tiene ad essere accusato di omesso controllo di una tesi.
Siamo ancora convinti che copiare accorci i tempi della preparazione di una tesi? Forse no! Una volta scoperto il testo clonato, indubbiamente si verrà contattati dal relatore per rifare la parte copiata ed allora il tempo di preparazione della tesi aumenterà.
Cosa fare? Mettersi a studiare e a creare un testo unico nel suo genere sembra essere la soluzione migliore!
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