20 Ottobre 2015 - 15:16

L’incredibile storia del ragazzo morto due volte: “Ecco cosa si prova”

Di recente il quotidiano britannico The Indipendent ha intervistato il ragazzo che è morto per 2 volte, chiedendogli che cosa si prova durante la morte

[ads1]

Morire per ben 2 volte, ovvero sia avere problemi tali per cui i medici non possono fare altro che accertare la morte. Per poi riprendersi da tutto ciò, inspiegabilmente e clamorosamente. Si tratta di un’esperienza incredibile quella vissuta da un uomo di recente intervistato presso il quotidiano britannico The Indipendent. Costui infatti ha vissuto qualcosa difficile da comprendere fino in fondo, complice due esperienze di vita molto dolorose, che inevitabilmente hanno segnato la sua esistenza, oltretutto portandolo praticamente a morire per un periodo di tempo breve, pari a 2 minuti in entrambe le circostanze. La prima volta è morto per un incidente in moto, la seconda per overdose di antidolorifici.

L'incredibile storia del ragazzo morto due volte: "Ecco cosa si prova"

L’incredibile storia del ragazzo morto due volte: “Ecco cosa si prova

Una storia davvero incredibile, alla quale il ragazzo intervistato non ha fatto mistero di non ricordarsi di essere deceduto: è tutto buio in tale frangente, come quando si fa un sonnellino, ma senza sognare. “Morire non è poi così diverso dal dormire” ha spiegato, affermando inoltre che il momento in cui è morto non lo ricorda, sa di esserlo stato perché sono stati i medici a dirgli cosa gli era successo, per un fatto di obbligo e rispetto nei confronti del paziente e della professione che tali medici esercitano.

Da questo punto di vista, si tratta di una persona che quindi ha veramente vissuto l’esperienza del morire, e ne ha parlato con un tono non catastrofico, proprio in quanto si tratta di un’esperienza non particolarmente clamorosa, è pari appunto al dormire, ma senza avere delle immagini in mente, semplicemente dormire senza sognare. Stando così le cose, il ragazzo al quotidiano The Indipendent ha anche detto la sua in merito all’esistenza dell’aldilà, rispondendo in modo chiaro è netto: “Sono sempre stato ateo, ma mi è sempre piaciuto credere che un qualcosa dopo la morte ci fosse, e ora so che non esiste nulla pari a Dio o il paradiso” affermando anche che adesso la morte non lo spaventa, e quando gli accadrà di morire in maniera definitiva, accetterà il tutto senza eccessivi drammi.

Se un dio esistesse, non avrebbe mai messo me e la mia famiglia a vivere una situazione così tanto dolorosa” aggiungendo anche: “Sono ateo e lo sarò sempre“. Come detto, il ragazzo, in entrambi i frangenti, neanche sapeva di essere morto, sono stati i medici a doverglielo dire in quanto avevano l’obbligo professionale. In tal modo, avendo avuto tali esperienze, il protagonista di questa particolare storia è riuscito a ricollegare i pezzi, giungendo appunto alla conclusione che morire non è in sé un’esperienza traumatica, che non bisogna avere affatto paura di morire, perché in fondo si smette semplicemente di esistere.

[ads2]