6 Dicembre 2020 - 14:25

30 anni dalla strage del Salvemini di Casalecchio, il ricordo di Mattarella

volontariato sergio mattarella

Il 6 dicembre 1990 si consumò la strage del Salvemini che costò la vita a 12 persone: le iniziative della Regione Emilia-Romagna e il ricordo di Mattarella

“30 anni per sempre”, così la Regione Emilia Romagna ha intitolato l’omaggio ai 12 ragazzi morti il 6 dicembre 1900 a Casalecchio di Reno. La strage del Salvemini è un momento che resterà indelebile nella mente degli italiani ma non solo. Un aereo militare si schiantò sull’istituto di Casalecchio di Reno, facendo morti e 88 feriti: un momento terribile, cui oggi ricorre il trentesimo anniversario dal drammatico evento.

A partire dal pomeriggio, alle 18, con il ricordo online affidato alle parole di Massimo Bosso, sindaco di Casalecchio di Reno, Roberto Alutto, presidente dell’associazione delle Vittime del Salvemini 6 dicembre 1990, Virginio Merola, sindaco di Bologna e della Città Metropolitana, Stefano Bonaccini, presidente della Regione Emilia-Romagna, Emma Petitti, presidente dell’Assemblea legislativa regionale, e con la partecipazione di David Sassoli, presidente del Parlamento Europeo.

Il programma degli eventi è organizzato dal Comune di Casalecchio di Reno, con il patrocinio e il contributo della Regione Emilia-Romagna, grazie alla legge regionale sulla Memoria del Novecento approvata nel 2016.

Il tutto in collaborazione con Assemblea legislativa regionaleCittà metropolitana di BolognaComuni di Monte San Pietro, Sasso Marconi, Valsamoggia e Zola Predosa, associazione Vittime del Salvemini e Istituto tecnico Salvemini. Nel rispetto delle disposizioni anti-Covid, gli eventi saranno senza pubblico e trasmessi online sulle pagine Facebook delle istituzioni coinvolte e sul canale Youtube dedicato Salvemini 6 dicembre 1990

Il ricordo di Sergio Mattarella

Non dimentica questo drammatico evento il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Queste le sue parole per il 30° anniversario della Strage del Salvemini: “Quelle vite spezzate sono scritte nella memoria della Repubblica e il loro ricordo accomuna oggi l’interità comunità civile“.

Ci stringiamo ai parenti, familiari, ai superstiti, ai soccorrittori e chi ha lavorato per ricostruire la vicenda morale di questa tragedia. Nulla potrà mai lenire un dolore così grande. Nulla potrà cancellarlo dalla storia di una comunità. La memoria è fondamento di civiltà, e la sua condivisione genera solidarietà, coscienza, cultura“, conclude Mattarella.