25 Maggio 2017 - 15:27

Tar del Lazio respinge le nomine per i musei proposte da Franceschini

Tar del Lazio

Contestata la decisione del Tar del Lazio di respingere le nomine proposti da Franceschini in merito ai posti dirigenziali vacanti nei musei. Una delle motivazioni: “Non sono ammessi cittadini stranieri”

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Tar del Lazio ha respinto le nomine della riforma dei musei proposta da Dario Franceschini.  Il ministro dei Beni ed Attività Culturali aveva avanzato nomi di persone straniere per i posti dirigenziali nei musei  di siti come Paestum  e Mantova. La motivazione: “Non sono ammessi stranieri. Se il legislatore lo avesse voluto, lo avrebbe specificato”.

Franceschini si dimostra fortemente deluso, nonchè preoccupato per l’immagine dell’Italia nel mondo, tenendo conto che buona parte della commissione era internazionale. Ha asserito: “È stupido fare distinzioni fra i direttori dei musei in base alla nazionalità”. 

Accolto invece il ricorso di due candidati che accusavano dei vizi di forma nella procedura di selezione, come l’illegittimità della prova orale, che si sarebbe svolta a porte chiuse, e di criteri magmatici nel reclutamento degli idonei.

Grazie alla Riforma Franceschini sette dei papabili alla dirigenza dovevano essere stranieri, e la loro esclusione ha penalizzato il Paese per qualcosa che invece lo contraddistingue nel mondo, come il patrimonio storico e culturale.

I non ammessi sono Paolo Giulierini, Museo Archeologico Nazionale di Napoli, Carmelo Malacrino, Museo Archeologico Nazionale di Reggio Calabria, Eva Degli Innocenti, direttrice del Museo Archeologico Nazionale di Taranto,  Martina Bagnoli, direttrice delle Gallerie Estensi di Modena, Peter Assmann, direttore del  Palazzo Ducale di Mantova e Gabriel Zuchtriegel, direttore del Parco Archeologico di Paestum.

Non sono mancate polemiche oltre che per le sentenze, anche per la riforma, come quella di Tommaso Montanari: “La riforma è stata affrettata e fatta tecnicamente male”. I musei invece dichiarano che se la riforma fosse bloccata sarebbe molto peggio, rispetto allo schock per la decisione del Tar. [ads2]