9 Dicembre 2015 - 19:19

Terrorismo: lo spettro della guerra globale

terrorismo

La minaccia del terrorismo incombe ed è vivo il timore di un conflitto su scala globale

[ads1] Micro-attentati e stragi sanguinarie sono all’ordine del giorno, in zone del globo distanti tra loro. Parigi ha rappresentato l’apice europeo di questa irrequietezza politica, la quale trae la propria origine dalla crisi economica e dal conseguente acuirsi dei disordini e degli squilibri sociali.

I fatti avvenuti nella capitale francese, (fra i quali la nota strage del Bataclan), hanno spinto il mondo occidentale a reagire e a mobilitarsi per contrastare le violenze dello Stato Islamico, contro le quali si era organizzato il presidente Vladimir Putin. Quest’ultimo, in prima linea contro il terrorismo, aveva già sollecitato i paesi dell’asse NATO a un pronto intervento militare, ma senza ricevere risposte positive.

terrorismoNel frattempo, la polizia francese ha identificato il terzo jihadista, nonché responsabile del massacro nel Bataclan, ovvero Mohamed Aggad, mentre in Germania sono stati arrestati tre terroristi con l’accusa di aver progettato diversi attentati, fra i quali il primo sarebbe dovuto avvenire nella capitale tedesca.

A livello internazionale, le potenze hanno concordato all’unanimità sullo stato di guerra permanente nei confronti dell’Isis. Il primo ad affermarlo è il capo del Pentagono, Ash Carter, il quale, presso la commissione Difesa del Congresso, ha confermato la necessità di un’azione mondiale contro il terrorismo: “Gli Usa sono pronti all’invio di elicotteri Apache e dei consiglieri militari in Iraq”, affinché allo Stato Islamico venga sottratta la maggior quantità possibile di territorio.

Tuttavia la Russia è già entrata in azione da più di due mesi, apprestandosi a utilizzare tutti i possibili armamenti contro i miliziani. L’esercito russo ha infatti impiegato i missili Kalibr e i razzi da crociera A-101, armi che possono essere equipaggiate con testate convenzionali, ma anche missili nucleari. Il presidente Putin auspica che, nella lotta allo Stato Islamico, non sia necessario ricorrere all’utilizzo di arsenali atomici.

Si tratterebbe, infatti, di misure drastiche per una questione risolvibile con minore impatto negativo. La preoccupazione collettiva in merito al fenomeno terroristico è certamente indice del fatto che, nell’attuale contesto globalizzato, questioni “locali” possano facilmente tramutarsi in problematiche di respiro internazionale.

[ads2]