Tinto Brass ricoverato a Roma: le sue condizioni
Il regista Tinto Brass è ricoverato nel reparto di terapia intensiva dell’Ospedale Sant’Andrea di Roma a seguito di un malore. Cosa è successo
Tinto Brass, il regista per antonomasia del cinema erotico, è ricoverato presso il reparto di terapia intensiva dell’Ospedale Sant’Andrea di Roma, a seguito di un malore; è stata sua moglie, Caterina Varzi, ad avvertire tempestivamente i soccorsi.
Brass, che già nel 2010 aveva avuto un ictus, ha iniziato la sua carriera nel cinema come aiuto regista di Alberto Cavalcanti, Joris Ivens e, soprattutto, Roberto Rossellini (India e Il Generale Della Rovere).
Esordisce dietro la macchina da presa nel 1963 con il film “Chi lavora è perduto”, storia di un giovane che stenta ad integrarsi nella società.
Tinto Brass è universalmente riconosciuto come maestro dell’erotismo al cinema, un erotismo che però non è mai slegato da una profonda riflessione sul potere come dimostra il film Salon Kitty (1975) ambientato in una casa di tolleranza della Berlino nazista.
Classe 1933, Brass ha anche qualche esperienza da attore come nella commedia autobiografica Fermo Posta Tinto Brass (1985), nonchè in lavori di altri registi come Bolognini (La donna è una cosa meravigliosa) e Massimo Ceccherini (Lucignolo).
Negli ultimi tempi le sue apparizioni si sono ridotte a piccoli camei in film come Case Chiuse, sulla storia del nostro Paese immediatamente successiva alla legge Merlin.
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