8 Ottobre 2016 - 16:58

Torna la faida nel centro di Napoli: ferito ex capoclan

faida

Tona l’allarme faida nelle strade del centro storico. La scorsa notte, Giuseppe Vatiero, ex capo clan, è stato ferita alla spalla e alla testa nei pressi di piazza Mercato

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Torna l’incubo della faida nel centro di Napoli. La scorsa notte, intorno alle 21, si è consumato un agguato nel cuore del rione Case Nuove a Napoli. Un uomo di 55 anni, Giuseppe Vatiero, sorvegliato speciale, è stato ferito a colpi d’arma da fuoco alla testa e alla spalla. Secondo una prima ricostruzione il fatto è avvenuto in strada nella zona di Piazza Mercato.

Vatiero è stato soccorso e portato all’ospedale “Loreto Mare“, dove è stato sottoposto ad un delicato intervento chirurgico. Le sue condizioni sarebbero disperate. L’uomo, infatti, è stato raggiunto da almeno quattro colpi, tre dei quali lo hanno colpito alle spalle, perforandogli un polmone e uno al cranio.

Sul posto sono giunti gli uomini della squadra mobile e quelli della polizia scientifica che insieme stanno lavorando per ricostruire la dinamica dei fatti. L’episodio lascia intravedere il rischio di un sanguinoso riassetto degli equilibri criminali nella zona del centro cittadino, dopo la scarcerazione di vecchi capiclan e l’inizio della collaborazione con la giustizia di storici boss come Marco Mariano, a lungo esponente di primissimo piano delle cosche dei Quartieri Spagnoli.

L’agguato è scattato in via Santa Maria delle Grazie, nei pressi dell’abitazione di Vatiero.

Chi era Vatiero?
Nato e cresciuto nella zona delle Case Nuove, “Peppe ‘a basetta” era finito nelle maglie della giustizia più volte. Fatale però gli era stato l’arresto nel 2004: quando la Direzione distrettuale antimafia di Napoli aveva chiesto ed ottenuto dal gip del Tribunale il suo arresto con accuse pesantissime: associazione per delinquere di stampo mafioso finalizzata alle estorsioni e al traffico di droga. Vatiero, considerato vicino al clan Caldarelli (un tempo vicino ai potentissimi Mazzarella), aveva scontato circa dieci anni in carcere. Poi, qualche mese fa, pagato il conto con la giustizia, era tornato in libertà. Da quel momento avrebbe tentato di assumere un qualche ruolo nelle gerarchie criminali, pestando forse i piedi a qualcuno di troppo importante. Teoria alternativa è quella che porta a ipotizzare un ruolo del clan Rinaldi nella organizzazione del raid. I Rinaldi hanno da tempo dichiarato guerra ai Mazzarella per il controllo dei traffici illeciti nella zona di piazza Mercato.

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