30 Gennaio 2016 - 14:15

Tronca e la resurrezione di Roma

Tronca

Il commissario Tronca, intervistato a Voci del Mattino (Radio1 Rai), ha stilato un resoconto del lavoro intrapreso assieme alla sua squadra in questi mesi

[ads1] A 100 giorni dal suo arrivo dichiara di voler lasciare la capitale migliore di come l’ha trovata. Molte sono le questioni irrisolte, a cui buona parte ha provveduto il prefetto Francesco Paolo Tronca: “Abbiamo sbloccato l’annosa questione del salario accessorio, abbiamo riavviato i tavoli sindacali, proseguito la lotta all’abusivismo, intrapreso la potatura dei tanti alberi (400 mila) che non si faceva da anni, la sistematica pulizia dei quartieri, il riavvio del decoro urbano, dei cantieri. Insomma stiamo cercando di rimettere in moto una città che aveva bisogno di ricominciare a camminare e a correre.“
Uno dei maggiori problemi, ammette, è l’inquinamento: quando le centraline superano la media e raggiungono picchi molto alti, l’allarme fa sì che si adottino delle soluzioni ‘tappa buchi’. Ma nel lungo periodo questi provvedimenti si rivelano inefficaci; per questo il Prefetto sta vagliando proposte da parte di esperti chese prese singolarmente possono apparire limitate, come la lotta alla sosta in doppia fila, il potenziamento dei mezzi pubblici, la perfetta sincronizzazione dei semafori, ma se attuate di concerto fra loro possono produrre benefici effetti“.

Un’altra importante battaglia portata avanti dal commissario è il piano anti corruzione: “Contiamo di ultimarlo quanto prima. Si ispira alle linee guida tracciate dall’Anac di Raffaele Cantone ma io ritengo che il tema della pubblica amministrazione non debba limitarsi alla questione, pure molto importante, della lotta alla corruzione e al malaffare. Ci vuole una nuova etica della pubblica amministrazione che adesso viene vista dal cittadino […] in una chiave del tutto negativa. Indubbiamente, la burocrazia tutto rallenta, tutto complica, quando invece sarebbe fondamentale velocizzare e semplificare il più possibile, anche perché nella farraginosità, nella complessità delle cose si puo’ insinuare e annidare quella opacità che poi può sfociare nella corruzione. Quindi occorre una svolta nella pubblica amministrazione, che sia composta da persone orgogliose del ruolo che rivestono, con la dignità di appartenenza, più motivate, più consapevoli delle proprie responsabilità. E’ sul senso di responsabilità che dobbiamo agire“.

Tronca sembra aver capito anche il punto dei vista dei cittadini romani quando consiglia al prossimo Primo Cittadino di valorizzare la città e l’amministrazione capitolina, ridandole fiducia dato che ormai ha imboccato un “meccanismo di rassegnazione all’inefficienza”. Secondo il Prefetto a Roma, quindi, serve soltanto un’organizzazione degna, una spintarella per far sì che emergano le sue potenzialità non sfruttate a pieno.

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