25 Giugno 2018 - 10:57

Turchia, Erdogan ha (di nuovo) la maggioranza assoluta

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Erdogan si conferma ancora una volta il leader assoluto di una Turchia spaccata a metà. Schiacciante la vittoria sull’opposizione

La Turchia resta ancora in mano ad Erdogan. Il Sultano si è assicurato la maggioranza assoluta, portando la sua coalizione al 52%. E mentre folle inneggianti ad Allah, festeggiano quella che il loro leader definisce una grande lezione di democrazia, è tempo di fare una lucida analisi: il partito di Erdogan, infatti, ha subito una flessione del 10% rispetto alla precedente tornata elettorale, ma appoggiandosi al 10% del Movimento nazionalista con cui è alleato (che è riuscito appena a toccare la soglia minima per entrare in Parlamento), si è assicurato poteri ineludibili, sia dal punto di vista presidenziale che parlamentare.

“Una lezione di democrazia”

Non ha superato la soglia del 10%, invece, il Partito Buono di Meral Aksener, espressione di una opposizione sfaldata, debole di un troppo risicato 34%. I Repubblicani di Maren Ince, tuttavia, denunciano brogli durante le operazioni di voto e lo spoglio elettorale, ma Erdogan tuona: “Nessuno si azzardi a danneggiare la democrazia gettando ombre su questo risultato elettorale per nascondere il proprio fallimento”.

Quale democrazia?

Eppure, nei giorni precedenti l’appuntamento con le urne, l’aria che si respirava in Turchia sembrava presagire tutto tranne che una sana atmosfera democratica: sono almeno quattro, per esempio, i casi di osservatori politici (tra cui ci sarebbe stata anche un’italiana) rispediti in patria con l’accusa di essersi spacciati per membri dell’Osce, l’Organizzazione per la Sicurezza e la Cooperazione in Europa, che si trovava in Turchia per sovrintendere alla regolarità delle operazioni di voto.

 

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