Un’Italia senza Immobile, come cambia l’attacco di Mancini
Notizia delle ultime ore il K.O. di Ciro Immobile, assente dunque contro la Svizzera. Ridisegnamo quindi l’attacco dell’Italia
L’infortunio di Immobile sicuramente non ci voleva. Per una squadra che ormai ha fatto della sua spina dorsale la sua vera forza, cambiare assetto a poche ore da un match così importante non è di certo positivo. Fortunatamente Mancini ha dalla sua molte possibilità grazie ai giocatori eclettici che ormai si porta dietro dallo scorso Europeo. Perciò diamo uno sguardo ai possibili schieramenti di centrocampo e attacco che l’Italia potrà attuare contro la Svizzera senza il suo attaccante di riferimento.
4-3-3: Confermare lo scacchiere tattico ed inserire Belotti
Questa potrebbe essere la soluzione più semplice e logica per Mancini. L’Italia è ormai abituata ad attaccare avendo come riferimento 3 attaccanti, di cui due ali larghe ed una punta centrale di riferimento, che fa a sportellate con la difesa avversaria. Mentre con Immobile però il gioco prevede alcuni inserimenti improvvisi del bomber laziale, che ama partire in contropiede verso la porta avversaria, mettere Belotti lì davanti permetterebbe agli azzurri un miglior palleggio. Il Gallo adora dialogare con i compagni di reparto e il centrocampo, e la sua fisicità gli permette di essere una perfetta boa per far salire la squadra in avanti.
Inoltre schierare Belotti titolare renderebbe possibile anche l’inserimento dei centrocampisti, con Barella e Locatelli pronti a sfruttare gli spazi che l’attaccante creerebbe. Per caratteristiche della squadra e del singolo, schierare la punta granata sarebbe la scelta più giusta e congeniale per il gioco attuale dell’Italia.
4-3-3, Italia il falso nueve: rischiare Bernardeschi
Una possibilità con cui Mancini ci ha già abituati in passato. Perché le caratteristiche di Federico Bernardeschi lo rendono un giocatore ideale da schierare sia come esterno che come falso nueve. Il giocatore in forza alla Juventus con il suo club non ha mai dato continuità, ma il ct lo ha sempre confermato, vedendo in lui qualità mancanti all’interno della sua selezione. Per questo appena può, da continuamente fiducia all’ex Fiorentina mettendolo in campo e permettendogli di rischiare le giocate che l’hanno reso celebre nell’ultimo periodo.
Con Bernardeschi in campo, l’Italia diventerebbe molto più offensiva sulle fasce. Chiesa ed Insigne avrebbero la possibilità di accentrarsi di più, cercando il tiro di precisione o l’inserimento veloce in area. Il centrocampo così avrà meno compiti in avanti, e più libertà di interpretare la partita, con particolare attenzione nella fase di contenimento e di ripartenza.
4-3-1-2: Raspadori e Pessina pronti a brillare
Questa è la formazione più fantasiosa ma allo stesso tempo più intrigante. I giocatori convocati da Mancini sono talmente duttili che permetterebbero anche un cambio drastico delle tattiche offensive ormai memorizzate. Per questo l’ipotesi che proponiamo sarebbe quella di attaccare con solo due punte invece che con il tridente, e schierare un trequartista di qualità e tecnica pronto a servire i due attaccanti lì davanti. Sarebbe preferibile quindi una punta eclettica, che sappia sia inserirsi che palleggiare con il suo compagno di reparto, e allo stesso tempo capace di usare il fisico nei momenti di necessità.
Per tutta questa serie di motivi, Giacomo Raspadori sembra il profilo adatto da schierare lì davanti, con Chiesa come compagno di reparto. I due giovani azzurri darebbero imprevedibilità nel reparto offensivo, oltre che tanta tecnica e grinta. A supportarli alle loro spalle, spazio al genio creativo di Insigne, che con il suo “tiraggir” potrebbe impegnare dal limite dell’area il portiere avversario. Con questo schieramento poi, spazio anche a Pessina, che insieme a Barella, costruirebbe un centrocampo sia pronto ad inserirsi, sia voglioso di recuperare palloni.
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